By Published On: 23 Maggio 2016Categories: Lettere

Lettere – SEL: Se il sindaco fosse stato di un’altra sponda politica, i consiglieri si sarebbero già dimessi

Dopo il ‘terremoto’ che ha scosso la città nelle ultime settimane, con l’arresto del Sindaco e l’accusa di turbativa d’asta che gli è stata rivolta,  era tanta l’ attesa per il Consiglio Comunale di giovedì scorso, prima occasione istituzionale per prendere atto dell’accaduto e aprire un confronto. Purtroppo così non è stato: ogni gruppo consiliare ha avuto a disposizione soltanto cinque minuti di tempo per intervenire di fronte a un fatto tanto straordinario per la vita della città e temiamo che ciò sia dipeso, più che dal Regolamento, dalla paura del confronto da parte della  maggioranza che continua a sostenere il Sindaco, per la quale è sempre più difficile rimanere al suo posto giustificandosi in nome del ‘senso di responsabilità’ e del ‘bene della città’. Invece, questo dovrebbe essere il tempo in cui  rispondere a quesiti importanti sulla gestione della cosa pubblica e sulla capacità di amministrare. Le responsabilità penali non ci competono, ma le responsabilità politiche e amministrative ci competono eccome.

L’arresto del Sindaco ha destato clamore, stupore, perplessità e vivo dispiacere umano e personale, ma il tema del dibattito non può e non deve essere, oggi come ieri, l’evidenza che nessuno abbia rubato o la motivazione dell’aver agito nel (supposto) ‘interesse di tutti’.

Il Sindaco ha ammesso di avere commesso il fatto che gli viene imputato e questo è un punto fermo imprescindibile, per riflettere sul futuro, ma anche per riavvolgere il nastro di questi tre anni di mandato amministrativo. Tre anni in cui abbiamo assistito al nascere di nuove  maggioranze allargate e variabili, senza condividerle né giustificarle; abbiamo misurato una azione amministrativa portata avanti, spesso, in sprezzo a ogni dichiarazione su partecipazione, condivisione e trasparenza, slogan evidentemente ‘buoni’ solo per la campagna elettorale, e in cui abbiamo fatto i conti con silenzi più eloquenti di tante parole oltre che con l’insofferenza rivolta a chi ha avanzato critiche o perplessità. E non solo sul tema delle piscine, oggi al centro dell’attenzione di tutti.

E’ stato scomodato, in questi giorni, il ‘bene della città’, ecco cosa pensiamo noi del bene della città: pensiamo che la coerenza sia una virtù, anche in politica; pensiamo che il bene della comunità debba e possa essere perseguito nel rispetto delle norme, delle procedure e delle persone; pensiamo che il fine non giustifica i mezzi neppure di fronte alle crescenti difficoltà dell’amministrare, che non sottovalutiamo.

Se il Sindaco accusato di turbativa d’asta fosse stato di un’altra sponda politica, siamo convinti che i consiglieri di maggioranza, si sarebbero dimessi il giorno dopo l’arresto, senza scomodare il bene della città o il bene dei cittadini più colpiti dalla crisi, come ha fatto, con una curiosa variazione sul tema, il Gruppo di Lodi Comune Solidale. O, i consiglieri di maggioranza, pensano davvero che il Sindaco, ora sospeso, dopo la revoca degli arresti domiciliari, potrà ricominciare, come se nulla fosse accaduto, da dove è stato interrotto? E magari affrontare il ‘nodo’ del CdA di Astem, che in questa vicenda non ha brillato, né per autonomia né per autorevolezza, e tutte le grandi questioni aperte che riguardano la città, a partire dalle piscine, transitando per la Fiera e per il Parco Tecnologico, arrivando agli investimenti che questa Amministrazione si prefiggeva di realizzare?

Questo deve essere il momento, da parte di ciascuno, dell’assunzione delle proprie responsabilità, ma il tempo del ri-pensarsi e del ri-progettare ha bisogno di essere costruito facendo un passo indietro proprio quando l’assenza del Sindaco ci interroga tutti. Il futuro di Lodi e la fiducia che i cittadini potranno dire di continuare a riporre nella politica è anche nelle nostre mani.

La vice Sindaca Pozzoli, nel suo intervento, ha parlato di ‘piena consapevolezza della gravità degli eventi’ ma soprattutto ha dichiarato ‘l’impegno ad affrontare unicamente questo frangente’. Ha accennato all’approvazione del bilancio consuntivo e, genericamente, ‘ad altre questioni improcrastinabili per la città’. Ma quali? Per quanto tempo? E per fare cosa, esattamente, oltre all’approvazione del bilancio consuntivo, ormai alle porte? Tutte queste domande rimangono, per ora, senza risposta e a noi non resta che esortarvi nuovamente, come abbiamo già fatto anche in Consiglio Comunale, a dimettervi, senza esitazioni ulteriori, noi siamo pronti a farlo.

Questo sì, sarebbe, davvero, senso di responsabilità.

Michela Sfondrini e Alice Sari

Consigliere Comunali di Sinistra Ecologia e Libertà per Lodi

Lodinotizie in
collaborazione con: