Lettere – FDI, ddl Zan: molti ne parlano, in pochi lo hanno letto
Molti ne parlano. In pochi lo hanno letto. Giorgia Meloni e FdI lo hanno analizzato per bene. Siamo giunti a una conclusione e spiegato perché siamo contrari. Cosa prevede il ddl Zan? Reclusione fino a un anno e sei mesi per atti di discriminazione per chi istiga o commette reati per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale sulla identità di genere o disabilità e reclusione per chi istiga a commettere violenza per gli stessi motivi. Il ddl rende possibile condannare anche le “condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte” se un giudice le ritiene idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori e violenti. E’ inoltre prevista l’istituzione della giornata nazionale contro l’omofobia la lesbofobia, la bifobia e la transfobia con il coinvolgimento delle scuole per “la organizzazione di cerimonie incontri e altre iniziative utili”. Facciamo chiarezza: non vi sono lacune normative. Nel nostro codice è già previsto: chi compie violenza aggredisce o offende qualcuno discriminando in base all’orientamento sessuale è punito dalla legge. La tutela di qualsiasi tipo di offesa alla persona, quale che sia il suo orientamento sessuale, è già previsto con varie misure e sanzionato con pene proporzionate alla gravità del danno che viene arrecato. Dunque non vi è alcun vuoto normativo da colmare. E’ necessario introdurre una aggravante per chi aggredisce qualcuno per motivi legati alla discriminazione sessuale? Il codice penale lo prevede già, all’art. 61. Ricordiamo cosa è la teoria gender che è una teoria non supportata da dati scientifici, che nega la dimensione sessuata dell’essere umano sin dalla sua costituzione, ritenendo che la differenza tra uomo e donna sia soltanto una “costruzione sociale”. Il ddl Zan definisce la identità di genere come “l’identificazione percepita e manifestata di se in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso” quindi ognuno si identifica a seconda di come si percepisce in un dato momento (fluidità del genere). Il numero dei generi non è definito, per alcuni i generi sarebbero piu di cento. Il ddl Zan in realtà minaccia la libertà di manifestazione del pensiero con l’approvazione di questa proposta: potrà essere considerato discriminatorio affermare il principio naturale della differenza fra maschi e e femminile, si potrà essere sanzionati per il solo fatto di affermare la propria convinzione in merito al fatto che un bambino abbia diritto a sperare di avere un padre e una madre, si potrà essere sanzionati per il solo manifestare il proprio convincimento che due uomini e due donne non possono concepire un essere umano, o per aver espresso contrarietà verso la maternità surrogata. Giorgia Meloni afferma la contrarietà sua e di FdI al ddl Zan e ha recentemente parlato dei paradossi e delle ingiustizie anche nel mondo dello sport, ove sono molti i casi in cui sportivi uomini diventati donne gareggiano in ambito femminile…ma la ipocrisia non finisce qui. Sui diritti LGBT nelle nazioni islamiche mentre i politici di sinistra denunciano un aumento, smentito dai dati, di “discriminazioni” nei confronti degli omosessuali, non spendono una parola sul mondo islamico. Dove la omosessualità è semplicemente vietata e considerata un reato passibile di condanna a morte.
Giuseppe Sagliocco – FdI Lodi
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