By Published On: 2 Novembre 2018Categories: Lettere

Lettere – Riflessioni su Lodi

Egregio Direttore,

il caso delle mense lodigiane, col suo grande risalto mediatico, mi porta a qualche riflessione, ripercorrendo le vicende per le quali Lodi nel corso degli anni è finita sui media locali, nazionali e pure internazionali.

Nell’ultimo quarto di secolo non ci siamo fatti mancare niente: Tangentopoli (arresti, suicidio di Renato Amorese segretario socialista); sindaco (oggi consigliere comunale) leghista dimissionario; Calciopoli (noto ristoratore artefice della penalizzazione al Milan); scandalo BPL/Fiorani; omicidio del Carabiniere Sali; sindaco PD arrestato; ristoratore che uccide un ladro; caso mense. Oggi con contorno, per stare in tema, di cattedrale vegetale cadente, Incoronata da restaurare, Isola Carolina, audaci operazioni di polizia per stroncare il commercio abusivo di fiori.

Giornali, telegiornali, Striscia la Notizia, Iene, Report, Porta a Porta, Piazza Pulita… dal cartaceo al satellite all’online… passano gli anni, si evolvono i mezzi di comunicazione, Lodi c’è sempre.

Ogni volta divisa in fazioni e tifo da stadio: giustizialisti contro garantisti (Tangentopoli); forcaioli contro comprensivi perché “si è dimesso per questioni personali, non politiche” (sindaco leghista dimissionario); milanisti contro interisti contro juventini (Calciopoli); nostalgici della ghigliottina contro riconoscenti a chi “ha dato lavoro a tanti lodigiani” (BPL/Fiorani); sicuri che “non è stato uno di Lodi” contro increduli (carabiniere ucciso); plotoni d’esecuzione contro beatificatori di chi “ha agito per il bene della città” (sindaco PD arrestato); fans dell’Ispettore Callaghan contro nonviolenti (ristoratore che spara ai ladri); difensori della leggeugualepertutti contro caritatevoli (mense).

Un giorno mi piacerebbe vedere Lodi in prima pagina per qualche cosa di cui essere orgogliosi, che sia di esempio per altre città, un “modello Lodi” positivo.

Ma ho un dubbio: non è che Lodi, a dispetto dei soliti luoghi comuni (città a misura d’uomo, sana provincia e simili), sia una piccola città ormai destinata alla perenne mediocrità, a non smuoversi dalla bassa posizione di tutte le classifiche sulla qualità della vita in Italia? Che proprio non ce la facciamo? Che per i non lodigiani saremo sempre e solo trippa, tortionata e raspadüra? Meglio che niente, per carità, basta saperlo.

E non diamo sempre la colpa di tutto ai politici… i politici non sono esseri che arrivano da lontane galassie, ma dalle nostre belle contrade, li eleggiamo noi, sono/siamo noi.

Anche a Lodi la politica tradizionale è in crisi, ma forse è in crisi anche un’idea di società. Insomma, forse non siamo esattamente la simpatica, onesta, laboriosa provincia raccontata da Guareschi e Pupi Avati.

Sono io che non vedo la poesia? Boh!

Probabilmente sbaglio io, per restare all’attualità, a inorridire quando Pietro Foroni, Assessore lodigiano di Regione Lombardia (così si firma sui giornali, un po’ come se Di Maio si firmasse “Ministro napoletano di Repubblica Italiana”) afferma che il suo partito “come sempre, risponde con il sorriso… combattendo i furbi e i furbetti”. Sempre con il sorriso?

Complimenti! Mica è facile spiegare sorridendo a un bambino che non può mangiare insieme ai compagni perché i genitori non hanno presentato il fatidico, decisivo certificato che dimostri che è inequivocabilmente (e irrimediabilmente, sia chiaro) povero.

Io, francamente, non vedo una città i cui abitanti pagano tutti allegramente le tasse (comunali e non), tutti parcheggiano solo dov’è permesso pagando allegramente nelle strisce blu, tutti si confrontano allegramente e civilmente sui social, per i lavori di casa tutti pagano (sempre allegramente) regolare fattura, tutti i commercianti emettono allegramente e regolarmente gli scontrini e così via… insomma, il mondo perfetto, un mix tra il paese di Bengodi e l’isola di Utopia, l’Eldorado assalito da foresti con bambini che mangiano a sbafo (e a cui magari neanche piace la trippa, che incivili!), cercando di rubarci tutto e quando lavorano vogliono pure essere pagati, anche in nero, gli va bene tutto pur di stare qui!).

Io, ingenuamente, pensavo che i problemi fossero altri, ritenevo più preoccupante, tanto per dire, che Lodi è al primo posto in Italia nella classifica dei morti per tumore, circondata da orrendi capannoni (il territorio lodigiano a “vocazione logistica”, citazione Lorenzo Guerini da Presidente della Provincia, giusto per par condicio) e situazioni ecologico-ambientali quanto meno poco chiare (impianto stoccaggio gas Cornegliano Laudense – centrale Tavazzano). Invece no, pare che i problemi di Lodi siano fioristi abusivi e bambini furbi. Mi ricorda la celebre battuta del Johnny Stecchino di Benigni: il problema di Palermo… è il traffico!   

Ma sicuramente mi sbaglio io. Forse Lodi è davvero il paese delle meraviglie… ecco perché centinaia di ricchi possidenti di altri continenti sono disposti a fare, letteralmente, carte false per viverci. A Lodi, altro che New York, Parigi, Londra!!!

Ora chiudo, in tv trasmettono L’Armata Brancaleone (straordinaria coincidenza…), lo rivedo sempre volentieri, questo sì che mi fa sorridere… Lodi sempre meno.

Cordiali saluti.

Eugenio Trentin

Lodinotizie in
collaborazione con: