By Published On: 18 Agosto 2016Categories: Lettere

Lettere – Nove mesi dal taglio del nastro ma l’area pubblica è ancora incompleta

albarola-lavori-incompletiEgregio direttore,

nonostante il caldo torrido e le varie ferie estive, l’iniziativa #proposteperLodi continua il giro della città, iniziato da ormai più di tre mesi e organizzato dal Consigliere Comunale Lorenzo Maggi insieme a un gruppo di giovani volontari e comuni cittadini. I gazebo settimanali consistono nel proporre un questionario redatto appositamente dal gruppo, parlando con residenti e frequentatori della zona. Grazie a questa modalità si portano alla luce importanti problematiche effettivamente presenti nel quartiere, ma spesso sottovalutate, ascoltando l’opinione dei cittadini per la valutazione del problema e la formulazione della sua soluzione.

Nello specifico scrivo in merito al banchetto della giornata di sabato 6 agosto presso la piazza che viene comunemente, ma erroneamente, chiamata Albarola, racchiusa all’interno del quadrilatero residenziale di recente costruzione tra le vie Maestri del Lavoro, Moro, Saragat e Codazzi. Questo spazio è costato oltre 700 mila euro ed è rimasto un cantiere a cielo aperto a partire dai primi insediamenti del 2007. Sono passati nove mesi dal taglio del nastro fatto in pompa magna dal sindaco ormai dimissionario Simone Uggetti e l’area pubblica è ancora incompleta. Vivendo direttamente l’ambiente si ha la netta sensazione di una incompiuta per la mancanza di finiture e di sistemazioni di dettaglio che consentirebbero la corretta fruibilità. Il cosiddetto “vuoto” urbano di carattere pubblico può essere il risultato di un progetto unitario o derivare da modificazioni progressive del tracciato, il cui accesso è non solo aperto a tutti, ma riveste un carattere particolare, riguardante la qualità del modo con il quale questa accessibilità si dà. La piazza, come ci insegna la storia, è il luogo delle relazioni per eccellenza e quindi, oltre la libera accessibilità, è importante per i cittadini il senso di sicurezza. Proprio quest’ultimo è l’argomento del quale si è parlato maggiormente nelle interviste, pochi sono i luoghi dove i cittadini si sentono sicuri. In un angolo prospiciente ad alcuni ingressi ai palazzi manca l’illuminazione e c’è un’area recintata solo su tre lati che dovrebbe essere privata invece è abbandonata quando potrebbe diventare uno spazio riservato ai cani, che invece accedono liberamente ovunque nella piazza, con i residenti che si lamentano dell’inciviltà di molti padroni.

Al centro della piazza è presente una botola con il sistema di irrigazione, ma attualmente non è funzionante. Nell’area prospicente gli spazi esterni del bar è presente un campetto da basket con una pavimentazione in gomma, ma priva di canestri e di una recinzione apposita perché, giustamente, i residenti si sono nel lamentati del possibile frastuono che avrebbe prodotto una simile attività posta in una tale posizione. Il parco giochi per bambini esistente è molto bello e frequentato, anche da residenti di altre zone di Lodi o addirittura di altri comuni, ma molti riscontrano qualche difetto nelle attrezzature e si lamentano della presenza di ghiaia e sassi che i bimbi, ma non solo, immancabilmente gettano in ogni dove con possibili, e già verificatesi, spiacevoli conseguenze anche per la presenza di grate disseminate ovunque nella piazza e sovrastanti i box delle auto e le relative zone comuni di passaggio.

Abbiamo inoltre raccolto molte critiche per la ciclabile di via Saragat, giudicata poco utile e scomoda per la fluente viabilità cittadina: molti ritenevano che la soluzione sarebbe stata molto semplicemente quella di multare le auto precedentemente parcheggiate in totale sfregio del Codice della strada (cosa peraltro che accade tuttora per l’assenza di barriere tra la pista ciclabile e l’area stradale riservata alle auto).

Per quanto riguarda la differenziata porta a porta i residenti del quadrilatero non percepiscono nessun cambiamento rilevante per la presenza dei bidoni esclusivi. Gli utilizzatori del parco residenti in altre zone, invece, lamentano uno scarso metodo organizzativo per la raccolta e le cosiddette “isole ecologiche” sono scarsamente funzionanti e funzionali perché poco capienti e presenti solo in pochi punti nell’intera città, rispetto l’intero numero di abitanti.

È evidente che Lodi abbia tante cose da migliorare e proprio per questo motivo ci siamo messi in prima linea per ascoltare le esigenze cittadine coinvolgendo persone di buona volontà che si vogliono impegnare per la propria terra. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, perché soltanto con la collaborazione e un’ottima organizzazione si può trovare una magnifica soluzione.

Beatrice Granata

proposteperlodi@gmail.com

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