By Published On: 20 Giugno 2018Categories: Lettere

Lettere – L’amarezza che mi ha lasciato la discussione svoltasi in Commissione Ambiente

Egregio Direttore,

Uso un po’ di spazio nel Suo giornale per esprimere l’amarezza che mi ha lasciato la discussione svoltasi ieri in Commissione Ambiente sul tema della riqualificazione del Parco Isola Carolina.

Ho cercato di portare, al meglio delle mie possibilità e dell’emotività che questo argomento mi suscita, la voce dei tantissimi cittadini che stanno esprimendo tutta la loro disapprovazione a questo progetto di “ristrudistruzione”. Progetto che invece la Giunta ci propina come la migliore opzione per la Città, rendendosi sorda a quanti invece stiano proprio dicendo il contrario. Amareggia il poco rispetto con cui il dissenso, pacificamente e democraticamente espresso da una larga fetta della cittadinanza, sia stato ridicolizzato e ridotto a chiacchiere banali, definite così dallo stesso architetto Baj che cita “sprovvista di orecchio la diceria non capisce niente di musica dei luoghi. Presta ascolto a ciò che è e non a ciò che non è”. Vorrei dire allo stimato Architetto che i lodigiani capiscono eccome, che non solo ieri hanno prestato orecchio all’illustrazione del suo progetto, ma gli hanno offerto anche un pezzo del loro cuore, trovando invece dall’altra parte una fastidiosa sordità. L’architetto ci ha fatto “sognare” (parole sue) con immagini di giardini inglesi e francesi; del resto deve avere questa inclinazione al meticciamento dei paesaggi, ammirate le sue palme al Duomo di Milano, ma gli chiedo di rendersi conto che i sogni non si impartiscono e i lodigiani non stanno dicendo che vogliono l’Isola così come è ora, ma che la stanno sognando in mondo diverso dal suo, non stanno anelando a un giardino pettinato, ma stanno sognando la versione migliore di questo parco, di questo piccolo boschetto tra le cui foglie e chiome imponenti conservano ricordi e speranze che il milanese architetto non può avere.

Amarezza anche per la fretta da parte della neo eletta Presidente di Commissione di chiudere celermente la discussione, amarezza perché la Sindaca ha detto chiaramente che non è prevista la partecipazione dei cittadini sulle decisioni che riguardano il destino del Parco, amarezza perché il Comune non si è speso per rendere noto il dibattito pubblico di domani al Teatro Alle Vigne, amarezza per chi si è proclamata il sindaco di tutti, ma rimane così lontana da molti.

Massimo Casiraghi

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