By Published On: 10 Aprile 2018Categories: Lettere

Lettere – Altro che “rivoluzione della raccolta rifiuti”

Nel generale decadimento di una condizione urbana che la giunta leghista, con il suo immobilismo e l’incapacità di organizzare i servizi, ha portato quasi sotto i livelli della decenza, la situazione di via Borgo Adda è diventata tristemente esemplare. In questa zona della città, più ancora che altrove, i tempi della campagna elettorale, con i proclami sul ritorno all’efficienza e la retorica della “normalità”, sembrano davvero distanti anni luce. Non è infatti esagerato definire alcuni angoli della via una “discarica a cielo aperto”, vetrina del degrado e della sporcizia, come mai si era visto in passato. Si tratta di una evidenza che purtroppo è diventata un fatto ormai quasi scontato, un fattore della quotidianità, con cui i residenti in particolare sono costretti a confrontarsi, convivendo con uno stato di cose sempre meno tollerabile. Tra sacchi di spazzatura abbandonati a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, marciapiedi sporchi all’inverosimile, lattine e bottiglie di vetro lasciate contro i muri degli edifici, fioriere utilizzate come cestini e posacenere, e non di rado persino escrementi e vomito, chi vive in Borgo e i tanti che per molti diversi motivi frequentano questa storica e bellissima zona della città sono costretti ad autentici slalom tra le schifezze.

Dal canto suo, l’amministrazione comunale non sembra neppure in grado di garantire puntualità e costanza del servizio di pulizia di strade e marciapiedi, lasciando il Borgo in stato di abbandono, per incapacità di fornire un servizio pubblico tanto elementare quanto fondamentale.

Una sensazione, quella dell’abbandono, confermata anche dalla noncuranza per le numerose infrazioni stradali, in particolare l’incontrollato fenomeno della sosta selvaggia e una generale anarchia viabilistica. Lascia decisamente perplessi che in un quadro di questo genere, “l’emergenza” individuata dalla nuova “squadra anti degrado” della Polizia Locale sia quella della repressione del commercio ambulante abusivo, e in particolare dei “famigerati” venditori di fiori: una pratica sicuramente da contrastare, garantendo il rispetto delle regole e del corretto esercizio del commercio, ma altrettanto certamente non una priorità su cui concentrare sforzi ed energie che servirebbero per affrontare ben altri problemi e sono invece dirottate su obiettivi secondari per effettiva sostanza, ma molto funzionali alla propaganda leghista, che attribuisce alla presenza degli stranieri buona parte della cattiva qualità di alcuni spazi urbani.

E’ fuori di dubbio che dietro un abbandono di rifiuti ci sia il comportamento incivile di una persona e che questa maleducazione non possa essere addebitata alla giunta, ma l’amministrazione ha in ogni caso il compito imprescindibile di garantire servizi pubblici ragionevolmente efficienti: qui invece siamo ormai abbondantemente scesi sotto gli standard minimi accettabili.

Altro che “rivoluzione della raccolta rifiuti”: in realtà, siamo davanti ad una inarrestabile involuzione. La giunta è quindi invitata ad abbandonare gli slogan e a lavorare seriamente sull’organizzazione ed il potenziamento dei servizi: in Borgo Adda, ma anche in altre aree, la situazione non è più sostenibile, e se il Sindaco non se ne è ancora accorta speriamo ne possa prendere atto quando il suo tour nei quartieri la porterà a contatto con questa realtà.

A meno che si tratti solo di marketing politico, senza una vera volontà di ascolto dei problemi della città e di impegno per risolverli. Ma noi continuiamo a sperare che la giunta si metta finalmente a lavorare per davvero e che la Polizia Locale torni a svolgere in pieno la sua preziosa funzione, che non è quella di “cacciatori di fiori” né di fare da comparse alle passeggiate del sindaco o per pose fotografiche a qualche gazebo.

Andrea Ferrari

Segretario PD – Lodi

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