Emergenza carceri in Lombardia, Vallacchi: «Regione intervenga»

«In tutto questo, la Regione ha un compito ben preciso: mettere a disposizione i posti dentro o fuori le comunità di recupero, che attualmente non ne hanno e ci sono lunghissime liste d’attesa. Ricordo che dai tempi del Dpr del 1990 non sono state realizzate le strutture e, nel contempo, è stato recentemente approvato il cosiddetto Decreto Caivano che ha portato a un inasprimento delle pene e a un incremento delle presenze, in particolare dei giovani nelle carceri minorili. Per quanto riguarda, invece, chi sta dentro al carcere, devono essere messi a disposizione i programmi formativi ed essendoci una popolazione carceraria con un’alta percentuale di stranieri, il 45%, servono anche i mediatori culturali. Questi interventi, che sono di competenza delle Direzioni generali della Famiglia e della Formazione, devono essere continuativi, non a progetto, cioè senza interruzioni, così che l’attività del terzo settore sia costante», spiega Vallacchi.
«Poi c’è l’aspetto della salubrità degli ambienti, visto che diverse nostre carceri, a partire da San Vittore a Milano ma anche dal Nerio Fischione a Brescia, sono in pessime condizioni e in parte inutilizzate proprio per la situazione strutturale in cui versano. E la salubrità degli ambienti si verifica attraverso un controllo delle aziende sanitarie, quindi spetta alle Ats vigilare e segnalare i problemi», aggiunge la dem.
«Nei numerosi incontri avuti in questi anni con direttrici e direttori degli istituti penitenziari è emerso l’importante tema della salute mentale. Anche in questo caso, servono strutture adeguate ad accogliere le persone con problemi psichiatrici e Regione può fare molto, sempre con il suo sistema sanitario, per affrontare quella che in molti casi è una vera e propria emergenza», fa presente la consigliera Pd.