By Published On: 27 Dicembre 2019Categories: Lettere

Lettere – Lodigiano, terra di logistiche

Egregio Direttore,

ritorno sul tema della logistica nel Lodigiano perché non passa settimana, forse giorno, senza notizia di nuovi insediamenti, ormai abbiamo perso il conto. Una situazione che inevitabilmente inizia ad avere effetti anche sul mondo del lavoro, visto che nelle ricerche di personale figurano ai primi posti gli addetti alla logistica (dati Assolombarda). Niente di male, sia chiaro, solo che di questo passo dovremo inserire la logistica tra le peculiarità del Lodigiano assieme ad agricoltura, allevamento, industria casearia e artigianato.

Le Istituzioni cosa fanno? Al recente convegno di Confartigianato Imprese Lodi, dopo l’ammissione di una “pianificazione sbagliata” (Foroni-assessore regionale al territorio), arriva la soluzione del presidente della Provincia Passerini: d’ora in avanti, logistica solo “nelle aree vicine ai caselli autostradali, che sono vocate alla logistica”. Il suo illustre predecessore oggi ministro Guerini attribuì la vocazione logistica all’intero territorio lodigiano, dopo 20 anni questa esaltante qualità rimane (ci mancherebbe!) ma solo vicino ai caselli… cosa cambia in una provincia piccola come Lodi, con caselli dentro e tutt’intorno? Almeno a Guardamiglio hanno il casello “Basso Lodigiano”, beati loro!

Poi, si esalta (ancora Foroni) la nuova legge regionale che “renderà molto più conveniente recuperare l’esistente piuttosto che realizzare edifici ex novo” riducendo gli oneri di urbanizzazione per chi recupera ed aumentandoli per chi costruisce su suolo agricolo, perché “i Comuni devono smetterla di pensare all’urbanistica per incassare oneri, si fanno i disastri così”. Ma va? Comunque tranquilli, nessun limite, può solo costare un po’ di più. E poi ormai il danno è fatto, come recita il proverbio, azzeccatissimo visto l’argomento, si chiude le stalla quando i buoi son scappati. Perlomeno leggiamo con piacere e speranza che giovani di San Zenone (altra provincia ma stesso territorio) hanno manifestato contro il maxi progetto di logistica fra Sordio e San Zenone.

Intanto apprendiamo che il Lodigiano è l’unico territorio in Lombardia che registra una diminuzione di turisti nel 2019, ennesimo primato negativo locale. Ci sorprendiamo? Siamo realisti, Lodi è più piccola e con meno attrazioni turistiche di altre città lombarde (Pavia, Cremona o Mantova, senza contare Milano), costantemente ai vertici delle peggiori classifiche (inquinamento, morti per tumore), penultima in Lombardia nell’annuale classifica del Sole 24 Ore per qualità della vita, agli onori delle cronache solo negativamente (mense, parco, cattedrale vegetale – nessun merito per la vincita record al Superenalotto). Detto crudamente: un turista cosa viene a fare a Lodi? Certo, abbiamo Lodi al Sole e gli street food. In Comune tutti contenti: la gente mangia, canta e balla. Del resto, panem et circenses funziona dai tempi dell’impero romano (che infatti anche qui molti vorrebbero risorto…).

Ma non tutto il male vien per nuocere, e poi è facile criticare, perciò ecco la mia proposta per accontentare tutti: accanto alle varie fiere/sagre/rassegne, tra salamelle, pannerone e tortionate, tra curse de cavai, attori e musicisti, organizzare una bella Fiera della Logistica, anzi, Logistics Fair, oggi si parla solo inglese, con visite guidate ai capannoni della nostra Provincia, allietate da spettacoli musicali e pirotecnici e assaggi di prelibatezze gastronomiche, naturalmente con lotteria, trofeo al capannone più bello e premio (di consolazione) all’automobilista che ha impiegato più tempo per percorrere il tratto Sordio-Tavazzano-Lodi dietro camion (nomination per il sottoscritto). Chi paga tutto questo? Tutti noi… in natura. Ma qualcuno alla natura e alla qualità della vita ci pensa ancora?

Cordiali saluti.

Eugenio Trentin

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