Lettere – Infermieri: è ora che riconosciate i nostri diritti
Illustrissimi,
Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Ministro Roberto Speranza
P.C. FNOPI
ADESSO BASTA! NOI INFERMIERI SIAMO STANCHI! È ORA CHE RICONOSCIATE I NOSTRI DIRITTI!
Il decreto che presto sarà confermato è ancora una volta un’offesa e un attacco alla dignità di noi Infermieri, alla nostra categoria professionale che ha dimostrato di valere molto di più, che ha dimostrato di essere la il supporto al quale appoggiarsi anche e soprattutto in questo momento di difficoltà per il SSN italiano.
Nell’ultimo decreto è stata discussa l’indennità infermieristica, che finora non è mai esistita e quindi vi ringraziamo di aver pensato che finalmente poteva essere il momento per noi di iniziare a percepirla, ma il problema per noi è il solito: come già successo quando circa 30 anni fa è stato istituito il CdL e le varie specializzazioni, ma non vi è stato nessun tipo di rinnovo contrattuale o aumento di stipendio, come quando è stato istituito l’Ordine, ma non è cambiato assolutamente nulla; anche questa volta si vuole istituire l’indennità specifica per la professione infermieristica, ma non cambierà assolutamente NULLA!! Ci dovremmo accontentare delle solite miserabili briciole?? Ci state dando il contentino per tenerci buoni perché fondamentali alla gestione dei servizi sanitari (soprattutto durante una pandemia mondiale)?
Siamo 278.000 Infermieri e ci riconoscete appena 335 milioni di euro!!!! Vogliamo gridare il nostro dissenso!!! La classe dirigente è composta da meno della metà dei nostri numeri e per loro è stato previsto un contributo di circa 550 milioni di euro, è giusto che ci sia un divario così enorme (superiore a 4 volte tanto) e che, solo a questa categoria venga garantito un aumento dello stipendio del 27%?
La nostra professione è protagonista del servizio sanitario ricevuto dai cittadini italiani a tutto tondo e secondo voi la nostra indennità e il nostro valore si può quantificare con soli 2 Euro/die??
Altra cosa davvero preoccupante, per non dire vergognosa, è che nel decreto non vi è alcun accenno ad un divenire di tutte quelle istanze che richiediamo da diverso tempo, ovvero da 30 anni, per garantire una Sanità eccellente e di qualità, per l’Utenza tutta, per i Diritti fondamentali della categoria Infermieristica.
NEL DECRETO NON VI È RIFERIMENTO A NESSUNO DEGLI ARGOMENTI CHE DA ANNI CI PREME AFFERMARE:
1) Il primo punto, sul quale basiamo gran parte della nostra protesta è il riconoscimento della professione infermieristica come unica e unitaria non paragonabile ad altre professioni. Pertanto lo scorporamento dal comparto sanitario e la rielaborazione del “contratto infermieri”, che sia uguale per pubblico e privato.
2) Abolizione dell’esclusività contrattuale per le aziende pubbliche. Risolverebbe enormi problemi di carenza di continuità assistenziale su territorio! Inoltre ribadiamo che la professione appartiene a noi e non appartiene all’azienda per cui lavoriamo: abbiamo fatto dei sacrifici in termini di studio/esperienze lavorative, siamo iscritti ad un ordine che paghiamo in maniera autonoma, quindi da anni chiediamo di essere liberi di esercitarla in maniera autonoma e indipendente!
3) Stipendi equiparabili a quelli dei nostri colleghi europei: siamo famosi per essere gli infermieri più bravi d’Europa e allo stesso tempo siamo pure quelli meno pagati d’Europa!
4) Adeguamento degli organici di reparto. Basta sopportare periodi di ferie sospese per mancanza di organico. Straordinari illegittimi e doppi turni sono ormai diventati un problema quotidiano per la nostra professione. Ci sono circa 50mila infermieri in meno in Italia solo nel sistema pubblico. Abbiamo bisogno di nuove assunzioni e non di sfruttamento!
5) La formazione post-base dovrebbe avere un riscontro lavorativo ed economico: le competenze acquisite da noi professionisti hanno una ricaduta positiva sulla qualità dell’assistenza, se vengono impiegate all’interno delle aree di pertinenza e, non da meno, dovrebbero essere remunerate perché siamo a lavorare e non a fare beneficenza! Continuano a trattarci come numeri e ad assumerci e spostarci tra i reparti secondo le “necessità del momento” e non per competenze ed esperienze acquisite!
6) Rivalutazione delle indennità percepite: ossia riconoscimento di indennità di rischio questa volta DEGNE di essere definite tali e non quantificabili in 5 Euro al mese!! Questo è il rischio riconosciuto per la nostra salute? Ci state prendendo in giro?
7) Riconoscimento della professione tra i lavori usuranti. Non ci sarebbe nulla da spiegare in merito: un lavoro su turni che comprendono notti e festivi e con un carico emotivo da sopportare come il nostro, basterebbe il buon senso!
Abbiamo proposto un potenziamo efficace del servizio territoriale per non congestionare gli ospedali in tempi di crisi attraverso la figura dell’Infermiere di Famiglia che avrebbe dato un enorme supporto ai MMG che ovviamente non reggono queste pressioni e questi carichi di lavoro… Ma ci è stato detto: “Bello, si lo faremo” ma non è stato fatto niente, a discapito dei cittadini tutti che ora ne subiscono le conseguenze!
Non siamo eroi e delle pacche sulle spalle non ne vogliamo più!
IN QUESTO MOMENTO SIAMO MORALMENTE E FISICAMENTE SFINITI DA QUESTA SECONDA ONDATA E CI SENTIAMO “CARNE DA MACELLO”, “PROFESSIONISTI USA E GETTA”, “SPREMUTI COME LIMONI FINO ALL’OSSO”, SEMPRE SOTTOPAGATI, STANCHI DI NON ESSERE RICONOSCIUTI DALLO STATO COME PROFESSIONISTI FONDAMENTALI PER LA NOSTRA SOCIETA’ E VOGLIAMO GRIDARE A GRAN VOCE: BASTA!!!!
Gentile Presidente Conte e Ministro Speranza, siamo PROFESSIONISTI ed il nostro lavoro merita dignità e il giusto riconoscimento contrattuale ed economico. Dopo tutti questi anni vi siete accorti che noi questa guerra la combattiamo tutti i giorni negli ospedali perché non esiste solo il COVID ma i nostri nemici hanno vari nomi: epatite, HIV, ictus, infarto, cancro, leucemia….
E’ ARRIVATO IL MOMENTO DEL RICONOSCIMENTO!! ORA NON SCENDEREMO PIU’ A COMPROMESSI,
SIAMO STANCHI!!
Caro Presidente, molto spesso negli interventi pubblici ha evocato la forma di un nuovo umanesimo: “non ho mai pensato fosse lo slogan di un governo, ma un orizzonte ideale per il paese. Abbiamo bisogno di regole che mettano al centro gli esseri umani, le famiglie e la comunità. Dobbiamo smetterla di confondere i mezzi con i fini, come abbiamo fatto per tanti anni”.
Ecco è giunto il momento della svolta, dell’evoluzione della professione infermieristica per una sanità migliore e più umana, ci auguriamo sia Lei il promotore del cambiamento che promette di fare! Noi, gli Infermieri
Lodinotizie in
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