By Published On: 4 Giugno 2018Categories: Primo Piano

Sicurezza stradale. Ennesimo caso di tachigrafo alterato, denunciato camionista e datore di lavoro

Nella settimana appena trascorsa la pattuglia della polizia stradale di Guardamiglio ha accertato un altro caso di alterazione dei tachigrafi ed ha denunciato all’autorità giudiziaria sia il conducente che il titolare dell’impresa proprietaria del mezzo. Negli ultimi mesi sono state innumerevoli le infrazioni contestate per i dispositivi irregolari installati sui veicoli commerciali, che permettono agli autisti di dissimulare la propria attività alla guida: questo grazie ai sempre più serrati controlli della Polstrada, sia di Lodi che di Guardamiglio diretta dal Vice Questore Patrizia Villano.

L’episodio in questione ha visto come protagonista un autotrasportatore italiano, P.A., originario della provincia di Salerno che conduceva un autoarticolato intestato ad una ditta campana, anch’essa della provincia di Salerno. Il convoglio, avvistato da una pattuglia mentre transitava in autostrada, è stato fermato all’interno di un’area di servizio.

Dalla stampa del tachigrafo digitale riferita alla giornata del 30 maggio il dispositivo evidenziava il riposo del conducente ed un’attività di guida di pochi minuti, un dato inverosimile poiché il tir fino a poco prima si trovava in movimento. Anche dalle stampe tecniche del dispositivo tachigrafico sono emerse delle anomalie, pertanto gli agenti hanno scaricato la memoria di massa mediante un dispositivo in uso alla Polstrada.

Dall’operazione è emerso ancora una volta che il veicolo non aveva effettuato spostamenti e tale dato ha reso necessario un ulteriore approfondimento presso un’officina specializzata dove si è accertata un’anomalia di funzionamento del tachigrafo per probabile alterazione.

L’ispezione del veicolo e lo smontaggio delle varie componenti del cruscotto ha permesso di riscontrare la presenza di elementi irregolari. Infatti, è stato individuato il dispositivo di alterazione, composto da una centralina attiva e di un tasto supplementare, nascosta sotto il cruscotto con cablaggio che partiva dalla parte destra del sedile del conducente. Quest’ultimo poteva azionare l’impianto irregolare premendo un pulsante posto sotto il sedile, senza abbandonare la postazione di guida.

Un’alterazione finalizzata non tanto e non solo a falsare il rilevamento della velocità del veicolo ma soprattutto la registrazione dei dati dei periodi di guida e di riposo dei conducenti, aggirando così le stringenti norme a tutela della sicurezza dei trasportatori stessi e degli altri utenti della strada.

Il conducente ed il datore di lavoro (responsabile della circolazione del veicolo), sono stati denunciati per il reato di “rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro” oltre alla contestazione per la circolazione con tachigrafo alterato che prevede una sanzione di 3.400 euro circa, il ritiro immediato della patente professionale per la successiva sospensione e la decurtazione di 10 punti.

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