By Published On: 8 Marzo 2013Categories: Primo Piano

La “madre” di tutte le clonazioni nel Lodigiano: scoperto dai Carabinieri geniale sistema di duplicazione carte di credito

Carabinieri carte credito

I componenti di un clan napoletano riuscivano a clonare carte di credito e carte Bancomat nelle stazioni di servizio, ma grazie ai Carabinieri lodigiani l’ingegnoso sistema è stato scoperto ed ha portato all’arresto di dieci persone e 55 denunce a piede libero.

L’intera indagine, ancora in corso, è a capo della Procura di Monza e quella della clonazione, è solo un’appendice lodigiana, spiegano gli inquirenti, che fa parte dei vari reati perpetrati dell’organizzazione, la quale godeva inoltre di contatti all’interno delle Pubbliche Amministrazioni. I componenti operavano prevalentemente in Brianza ed in altre zone del Nord Italia, mantenendo però stretti legami nel Napoletano.

Tutto parte dal distributore Shell di San Martino in Strada lungo la via Emilia; saranno in tutto 200 le ignare vittime che nell’estate del 2011 si sono viste prosciugare i risparmi dal conto corrente. Nel mese di luglio furono numerosissime le denunce di quanti, passati dal distributore, erano poi stati “alleggeriti”. Inizialmente i Carabinieri non riuscirono a capire con quale sistema avvenisse la clonazione. Solo la lunga e complessa indagine, durata l’arco dell’ultimo anno e mezzo, ha portato alla luce un meccanismo davvero ingegnoso che rappresenta una novità assoluta “sperimentata” solo in pochissimi casi nel meridione.

La svolta è avvenuta per un’occasione fortuita: in una stazione di servizio di Rozzano, una dipendente si è accorta che qualcosa nell’apparecchio “Pos” non quadrava e l’ha quindi consegnato ai Carabinieri, svelando finalmente l’arcano. I militari sono riusciti poi a collegare l’episodio alla clonazione “madre” di San Martino. In breve: i malviventi si recavano a fare rifornimento come normali clienti, poi pagavano con una carta. A questo punto avveniva il “magheggio”, stando seduti in auto. La dipendente, sporgendosi dal suo gabbiotto, passava loro l’apparecchio “Pos” per la strisciata ed i malviventi riuscivano, molto abilmente, a sostituirlo (anche scollegando il cavo di connessione) con uno identico precedentemente preparato per memorizzare i dati sensibili dei successivi clienti. Dopo un mese (quindi ad estratti conto invariati) tornavano e con lo stesso stratagemma sostituivano nuovamente il “Pos”, entrando così in possesso dei dati necessari per procedere con le duplicazioni su carte magnetiche vergini.

Si è stimato che nel mese di luglio 2011, grazie a questo escamotage, gli imputati sono riusciti ad appropriarsi – solamente dai malcapitati lodigiani – circa 300.000 euro in totale, di cui 50.000 euro con prelievi da Bancomat, che però come noto ha un limite giornaliero, e ben 250.000 euro utilizzando il clone per ricaricare carte prepagate tipo Postepay o similari (in un caso anche 10.000 euro in un sol colpo), successivamente utilizzate per acquisto di beni o di ulteriori prelievi “ripuliti”. I prelievi potevano avvenire in più territori, Napoletano compreso, oltre che in differenti banche.

Con riferimento alla clonazione “madre” di San Martino sono state ben 100 le prepagate, intestate ad oltre 50 prestanome (denunciati a loro volta) in cambio di poche centinaia di euro, utilizzate dal sodalizio criminale e sulle quali sono transitati circa 500.000 del milione di euro stimato sul totale.

All’alba del 4 marzo i Carabinieri di Cavenago guidati dal comadante Giovanni Silopo e dal suo vice Raffaele Tufano, nel contesto della maxi operazione “Brianzanopea” che ha coinvolto ben 300 militari di mezza Lombardia, hanno proceduto in quel di Monza con le misure cautelati previste per gli organizzatori delle attività criminali riferite, appunto, al Lodigiano. Si tratta di G.G. 26enne di Torre Annunziata, residente a Monza, finito agli arresti e B.M., 39enne di Monza sottoposto all’obbligo di firma. Mentre è al momento irreperibile una 33enne, colpita da custodia cautelare. Altri responsabili dei fatti lodigiani sono stati arrestati da Carabinieri di Monza: G.M., 46enne napoletano residente a Novara; G.R., 31enne nato a Crema residente a Monza; G.S., 25enne napoletano residente a Monza, parenti tra di loro; L.M., 34enne di Cotone residente a Monza.

Le vittime sono rientrate in possesso del maltolto tramite le assicurazioni degli Istituti bancari. Le forze dell’ordine invitano tutti i possessori di carte di credito a monitorare costantemente i propri estratti conto in modo da poter intervenire tempestivamente in casi analoghi, così come gli esercenti a prestare particolare attenzione.

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