By Published On: 28 Maggio 2018Categories: Primo Piano

Guardamiglio, violate di nuovo diverse norme: sequestrato impianto chimico

Lodi – oggi i Carabinieri Forestali di Lodi hanno proceduto al sequestro preventivo di un impianto chimico a Guardamiglio.

Le indagini, coordinate e dirette dalla Procura, hanno fatto emergere una grave realtà di illecito deposito di rifiuti, di scarichi non autorizzati, riversanti residui chimici delle produzioni in corso d’acqua, oltre che di reiterate violazioni delle prescrizioni per emissioni in atmosfera, nonché di produzione di sostanze chimiche senza Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.).

Il sito era già stato oggetto di sequestro parziale nei mesi di dicembre 2017 e gennaio 2018.

Nel corso degli accertamenti eseguiti i militari hanno verificato uno scenario altamente critico: l’attività della Ditta, infatti, oltre alle numerose violazioni delle normative di settore, presenta notevole pericolosità sia per il rischio di inquinamento ambientale, che per l’elevato quantitativo di rifiuti pericolosi, ammassati promiscuamente con prodotti finiti e materie prime.

Si è appurato che la Società opera in modo sistematico in non conformità con la disciplina ambientale, siccome priva di A.I.A., con elusione, pertanto, dei controlli e delle procedure inerenti gli scarichi, le immissioni in aria e la gestione dei rifiuti in una situazione che é stata giustamente definita di “complessiva illegalità ambientale”.

Lo stato attuale degli impianti e la gestione delle sostanze chimiche espone a concreto pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Tutte le attività di indagine sono state svolte congiuntamente con personale qualificato dell’ARPA Dipartimento di Lodi e Pavia.

Il sequestro eseguito riguarda l’intero stabilimento, le linee produttive, inclusi i materiali in giacenza, con sospensione immediata delle attività.

Il provvedimento del GIP ha previsto la nomina di un amministratore giudiziario del compendio industriale.

Gli accertamenti dei Carabinieri Forestali ora proseguiranno, sotto la direzione ed il coordinamento  della Procura della Repubblica di Lodi, allo scopo di verificare i danni all’ambiente prodotti.

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