By Published On: 16 Dicembre 2017Categories: Primo Piano

Cavenago, i carabinieri arrestano pedofilo. Odontoiatra si fingeva agente pubblicitario

 

I Carabinieri di Cavenago, con la collaborazione per l’esecuzione dei Carabinieri della Tenenza di Pagani (SA), hanno arrestato a Scafati (SA), L.C. 53enne del luogo, odontotecnico, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Milano, dovendo scontare la pena di anni 4 e mesi 4 di reclusione, in quanto responsabile, con l’aggravante del vincolo della continuazione, di pornografia minorile, detenzione materiale pedopornografico e sostituzione di persona.

L’attività d’indagine è stata condotta da maggio ad ottobre 2013, dai Carabinieri di Cavenago d’Adda, i quali sviluppando le denunce/querele sporte dai genitori di ragazze all’epoca sedicenni, sono riusciti a ricostruire che l’arrestato, dopo aver creato un falso profilo sui social network, con i dati e l’effige di una loro coetanea, contattava numerose minori, tra cui appunto le ragazze che fortunatamente si erano confidate con i genitore.

L’odontotecnico, agiva tramite il falso profilo, da promoter nella ricerca di modelle, infatti prospettava alle ragazze l’opportunità di accedere nel campo della moda ed in particolare della pubblicità per biancheria intima. Necessariamente per rientrare nella selezione, le induceva a posare in web cam svestite ed a produrre fotografie in atteggiamenti erotici in cui erano esaltate, su sua esplicita richiesta, le parti intime.

Le minorenni coinvolte però, sorprese dall’invasività delle pose richieste, per nulla aderenti con l’uso di biancheria, ne hanno parlato con i genitori, i quali hanno denunciato il soggetto.

L’attività svolta dai Carabinieri ha permesso di raccogliere inconfutabili elementi di prova nei confronti dell’uomo, anche medianti accertamenti tecnici, individuando lo studio dentistico di Pompei, nel quale l’autore dei fatti esercitava la professione di odontotecnico e dove era attestato il computer da cui provenivano i contatti virtuali con le vittime.

I militari, in collaborazione con i Carabinieri del luogo, hanno trovato conferma dell’ipotesi investigativa fin lì ricostruita, durante la perquisizione domiciliare delegata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, sezione reati informatici pedopornografici, quando nell’ottobre del 2013 hanno rinvenuto, proprio nello studio dentistico, il computer portatile ed il telefono cellullare, utilizzati dall’arrestato, che ne aveva piena ed esclusiva disponibilità, per commettere i delitti. Gli apparati sequestrati ed analizzati hanno permesso di accertare la presenza di numerosi file di immagini ritraenti minori in atteggiamenti erotici, tra cui quelle delle denuncianti.

Particolare attenzione si deve avere nell’uso dei mezzi di comunicazione online, e sempre sospettare di richieste di immagini della propria persona, nei casi anomali o quanto meno sospetti, rivolgersi sempre ad un adulto ed alle forza dell’ordine.

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