By Published On: 27 Luglio 2017Categories: Primo Piano

Caso del Capotreno: esasperato dalle minacce si accoltella da solo

Lodi – Caso del Capotreno: esasperato dalle minacce si accoltella da solo. E’ questo l’epilogo della vicenda che aveva creato scalpore sulla cronaca locale negli ultimi giorni, del capotreno accoltellato in seguito ad una colluttazione con un extracomunitario, privo di biglietto, sul convoglio Trenord nei pressi della stazione di Santo Stefano Lodigiano. Almeno, stando a quanto aveva raccontato il dipendente di Trenord. In realtà, in seguito all’intuito degli investigatori e alle indagini della Polfer e della squadra mobile, ieri mattina, durante un secondo interrogatorio in tribunale, l’uomo è crollato, e scoppiando in lacrime ha confessato di essersi procurato da solo, nel bagno del treno, la grave ferita che gli ha trapassato la mano da parte a parte, con un coltello portato da casa. Motivazione del gesto estremo sarebbe stato quello di dare risalto ad una situazione di paura ed esasperazione. Diverse sarebbero infatti le denunce fatte dall’uomo per episodi di minacce o di pericolo vario a bordo dei treni. Il giorno prima di questo suo gesto, avrebbe ricevuto un’ennesima minaccia da parte del soggetto che l’indomani ha poi dettagliatamente descritto quale suo aggressore, nonostante in quel frangente non fosse nemmeno sul treno. Il capotreno è stato quindi denunciato per calunnie.

«Ogni giorno ci confrontiamo con Trenord – ha detto Maria Cervellini della Polfer di Lodi – per episodi legati alla sicurezza a bordo dei treni e nelle stazioni. Purtroppo il problema esiste, noi facciamo tutto il possibile anche con azioni mirate, ma c’è una carenza di personale: siamo solo 500 agenti a coprire l’intero chilometraggio ferroviario in Lombardia. Nonostante anche Trenord abbia messo uomini per la sicurezza a disposizione, il fenomeno esiste»

La conferma arriva anche dal procuratore Domenico Chiaro: «Negli ultimi due anni il fenomeno è diventato rilevante, ma le forze in campo sono poche».

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