By Published On: 29 Luglio 2016Categories: Primo Piano

Botte, estorsioni e minacce di morte ai genitori: arrestato 33enne lodigiano

I Carabinieri di Lodi hanno eseguito, con la collaborazione dei colleghi di Cavalese (Tn), un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un 33enne lodigiano, domiciliato in Trentino Alto Adige.

I militari di Lodi, dalla fine del 2015 ad oggi, hanno eseguito una attività di indagine in un contesto familiare molto difficile in città bassa. Una coppia, il padre 61enne e la madre 65enne, da tempo ricevevano minacce e tentativi di estorsione dal loro figlio, trasferitosi da tempo in Trentino. Ad aprile 2015 la stessa coppia aveva subito un vero e proprio raid con pestaggio, da parte del figlio 33enne, il quale aveva raggiunto Lodi dal Trentino  e dopo aver distrutto vari suppellettili in casa, aveva pestato la madre (per 60 giorni di prognosi con ricovero  al San Matteo di Pavia) e il padre (nell’occasione non fu ricoverato, ma anch’egli ne ebbe per 30 giorni). In quell’occasione il pronto intervento della Radiomobile di Lodi aveva scongiurato il peggio. L’uomo fu ricoverato temporaneamente all’Ospedale di Codogno e a suo carico, venne eseguita la misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese.

L’uomo, dimesso dall’ospedale di Codogno e ritornato in Trentino, dopo la revoca della predetta misura cautelare, ha ripreso però a perseguitare i genitori con richieste estorsive e minacce di morte, promettendo ai genitori di “fare peggio” di quando era venuto giù a Lodi nell’ultima occasione. Ad aprile del 2016, i coniugi, disperati, si sono rivolti ai Carabinieri per denunciare quanto stava ancora accadendo.

Gli elementi raccolti dai Carabinieri sotto la direzione della Procura della Repubblica di Lodi, hanno così permesso al G.I.P. di Lodi di emettere la nuova misura cautelare, oggi eseguita in Trentino con la collaborazione dell’Arma locale.

“E’ massima l’attenzione dell’Arma, nel seguire le situazioni familiari a rischio. Invitiamo le persone, famiglie, donne, destinatarie di condotte aggressive da parte di familiari, conviventi e non o comunque che vivono situazioni di generale conflittualità a rivolgersi senza esitazione alle Stazioni Carabinieri, certi che ogni situazione può essere affrontata. Nella giurisdizione della Compagnia di Lodi, dagli interventi effettuati dalle pattuglie impiegate sul territorio, si è notato un preoccupante aumento delle conflittualità familiari e di vicinato. L’assicurazione dell’intervento delle pattuglie in caso di criticità, si accompagna ad un invito alla riflessione e alla serenità dinanzi alle citate situazioni di conflittualità, rendersi conto che la degenerazione di eventi di una semplicità disarmante (penso alla biancheria stesa, ad eccessive lamentele per normali rumori casalinghi o ancora l’invito a non fare tardi dei genitori a ragazzi anche minorenni), porta a conseguenze davvero negative per i coinvolti nelle liti. È un invito che mi sento di rivolgere rappresentando una componente sociale, quella dell’Arma dei Carabinieri, che ha il compito di prevenire i reati e non solo reprimerli.», così è intervenuto sull’argomento il tenente Giuseppe Barbato.

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