By Published On: 18 Aprile 2011Categories: Lodigiano

Quale piano clandestini destinati al nostro territorio?

16 aprile – “Sono rammaricato delle modalità d’azione adottate la scorsa notte per dare seguito al piano d’emergenza clandestini sul territorio lodigiano” – questo il commento del Presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, a seguito dell’operazione che ha visto la sistemazione di 13 immigrati tunisini destinati al territorio lodigiano che verranno sistemati nei Comuni che hanno dichiarato la disponibilità ad accoglierli. “La Provincia di Lodi, è stata tenuta all’oscuro di tutto e non è stata adeguatamente coinvolta nella gestione e nel coordinamento dell’intera operazione. Sono stato ufficialmente informato solo alle 13:15, quando i clandestini con permessi temporanei erano già sul nostro territorio. In considerazione di tutto questo, la Provincia prenderà le distanze da ogni responsabilità che dovesse emergere nel futuro”.

“Ho trovato irrispettoso l’atteggiamento che ha visto i volontari della protezione civile allertati nel pieno della notte e convocati d’urgenza a Bresso per poi rimanere ad attendere per ore l’arrivo dei clandestini, senza il minimo rispetto del tempo che gli stessi dedicano a favore della collettività – dichiara Matteo Boneschi, Assessore alla Sicuerzza e Protezione Civile della Provincia di Lodi – Mi è stato riferito, che si sono dovuti pagare anche il pasto di tasca propria.”

“La Provincia – prosegue il Presidente Foroni – si è sempre dichiarata contraria all’accoglimento dei clandestini, sia per le modalità con le quali il nostro Paese è stato lasciato solo da parte del resto dell’Europa, sia per il fatto che non vi erano adeguate garanzie logistiche e di sicurezza destinate alla gestione dell’evento. Noi non sappiamo nulla di queste persone che sono arrivate, cosa abbiano fatto nel loro Paese d’origine, non sappiamo fino a quando verranno ospitati e una volta espulsi con quali modalità. Il tutto senza programmare logistiche di costi che verranno sottratti dalle risorse destinate alla comunità territoriale. Mai come in questa situazione – conclude Foroni –  s’impone una domanda legittima: chi pagherà tutto questo e quali risorse destinate ai cittadini verranno sacrificate per far fronte ad un’emergenza nella quale l’Europa ci ha lasciati completamente soli.”

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