By Published On: 30 Novembre 2012Categories: Lodigiano

Lodigiano. Controlli su “Compro oro”, raffica di sanzioni

A conclusione di attività diretta a tutelare la regolare circolazione del denaro contante tra soggetti privati e quindi finalizzata a impedire che l’economia legale del Laudense sia inquinata da somme d’incerta provenienza, la Guardia di Finanza lodigiana ha notificato a 36 persone altrettanti verbali per violazione alla Legge Anti – riciclaggio.

Una di queste ultime persone, un commerciante di Casalpusterlengo a capo di un negozio operante nel settore della raccolta di preziosi noto anche come “compra oro”, aveva acquistato, da ciascuna delle altre, oro e preziosi  ma corrispondendo contanti superiori all’importo di 1.000 euro mentre invece avrebbe dovuto pagare l’acquisto con assegno bancario o con bonifico.

Sostanzialmente, i militari delle Fiamme Gialle hanno assodato che ognuno dei 35 clienti – più in dettaglio persone che in gran parte hanno venduto i propri preziosi perché avevano necessità di reperire risorse finanziarie per sopperire alle necessità di sopravvivenza giornaliera – aveva consegnato al “compra oro”, nello stesso momento, preziosi per valori superiore a 1.000 euro ricevendone in cambio e subito, l’equivalente in contanti.

Il trucco adottato dal compra oro, perfettamente a conoscenza degli obblighi di legge, è stato quello di far apparire sui  documenti che il singolo cliente non si è recato una volta sola presso il suo negozio, come è effettivamente stato, ma tante volte per quante volte era necessario far risultare un esborso di somme singolarmente inferiori a 999 euro, ma con un totale pari all’ammontare effettivamente pagato al cliente in unica soluzione.

Globalmente, le somme passate dal “compra oro” ai clienti sono state individuate in circa 100.000 euro.

Come conseguenza, il “compra oro” è stato destinatario di sanzioni amministrative che prevedono a suo carico l’obbligo di pagare una cifra di denaro oscillante tra l’1% e il 40% della somma globalmente corrisposta ai 35 in occasione dell’acquisto dei preziosi. Cifra di denaro che, secondo la normativa antiriciclaggio, non potrà essere inferiore a 5.000 euro. Ciascuno dei clienti, invece, rischia di dover  corrispondere alle casse delle Stato non meno di 3.000 euro.

È chiaro che un’attività come quella appena descritta, svolta dalla Guardia di Finanza sia a fini anti riciclaggio sia a scopo di anti terrorismo, è particolarmente utile perché, tra l’altro, permette di concorrere al meglio nella tutela della sicurezza pubblica del territorio provinciale. Per fare un esempio, è allargata la possibilità di individuare gli autori di scippi o di furti nelle abitazioni che si trovano nella necessità di “collocare” i preziosi che hanno razziato per effetto della loro attività delinquenziale.

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