By Published On: 9 Dicembre 2011Categories: Lettere

Lettere al Direttore – Taglio Province. Lega: “nessuno vuole difendere i posti, ma dare corrette informazioni ai lodigiani”

L’assemblea dell’UPI del 5/6 dicembre 2011 a Roma ha fatto discutere a livello nazionale tutti i mass media e tutte le forze politiche catalizzando l’attenzione generale sulla genesi o la fine delle province. Tuttavia bisogna rilevare che i risultati della assemblea sono positivi, sia per il voto finale avvenuto alla unanimità dell’odg emanato dalla assemblea nazionale UPi e approvato dai delegati, sia per la rettifica del decreto legge da parte del Presidente della Repubblica che ha sancito il demando ad una nuova legge ordinaria per stabilire che fine faranno gli enti intermedi.

La nostra Provincia è come “lazzaro”, morta e resuscitata già due volte a partire dall’agosto 2011, con un susseguirsi di colpi di scena. la cosa sconvolgente però , entrando nel merito, è che qualcuno non eletto, cioè un governo tecnico, si permetta di eliminare chi invece sia stato eletto dal popolo non va bene. questo pletorico tentativo di affossare la democrazia ricorda altri tempi bui e sentirsi dire queste cose dai fautori a tutto campo della costituzione fa veramente male, sia per l’inconsistenza delle stesse sia per la corretta interpretazione costituzionale delle norme inserite in un decreto legge economico.

Da rilevare che nessuno vuole difendere i posti o le “cadreghe” ma dare le corrette informazioni ai lodigiani. le Province, come dimostrato dallo studio della Università Bocconi, illustrata al congresso pesa per lo 0,001% sulla spesa pubblica dello Stato con un peso minimale rispetto ben altri costi. Le Province però sono pronte ad una riforma organica di autoriforma, senza però aprire a 360 gradi la possibilità che anche gli altri Enti abbiano la stessa responsabilità. Non solo, si punta anche ad eliminare gli enti intermedi, ATO,Agenzie, consorzi, chiedendo con forza la soppressione e il trasferimento di competenze alle Province, come del resto previsto dalla Costituzione.

Una applicazione del valore della Costituzione ” a geometria variabile” non trova consenso ne concretezza nella vita amministrativa. bisogna riformare tutta l’amministrazione periferica dello Stato, non duplicando più competenze e non sovrapponendo più i compiti: deve essere chiaro il percorso per eliminare i costi e i tempi della buriocrazia. non vogliamo essere l’agnello sacrificale per l’opinione pubblica, mentre non vengono attuati tagli e riforme serie per tutti i livelli, partendo in primis dal Parlamento: vengano riformati in forma piena e radicale tutti i livelli di governo senza nessuna vendetta neo-centralistica. prendedndo spunto da analisi serie e certificate da IPSOS di Pagnoncelli si evince che “il ruolo e l’immagine della Provincia per i cittadini”, fatta il 29 novembre emerge che la fiducia nelle Province è del 50%,e le buone percentuali di cittadini conoscono le funzioni svolte nei vari settori. ma la scheda più interessante è quella relativa alla decisione potenziale dei cittadini per ridurre i costi della politica. ebbene, l’82% del campione chiede che sia lo stato centrale a smagrire pesantemente, mentre per le Province siamo all’8%. secondo i cittadini 63% chiede di non abolire le province ma di accorpare le più piccole. tutte le altre informazioni le potrete trovare sul sito www.agcom.it la spesa totale delle province è stata nel 2010 di 11,5 mld €, in tutte le regioni la spesa provinciale si è ridotta tra il 2007 e il 2010 in maniera consistente. la spesa dell province per la rappresentanza democratica è di 122 mln€ l’anno, l’1,4% del totale della spesa corrente, comprensivo di tutto.

quindi in conclusione le analisi in campo rilevate sono queste:
• le province svolgono funzioni essenziali, che in caso di sprressione dovrebbero essere traferite
• esistono rilevanti squilibri nella ripartizione delle risorse assegnate
• esistono situazioni di inefficienza
• la spesa per la rappresentanza democratica è solo dell’1,4% del totale
• l’efficienza non è legata alla regione di appartenenza
le proposte operative potrebbero essere:
• ricerca di maggiore efficientamento

• riordino delle funzioni tra livelli di governo
• definizione del livello dimensionale ottimale in funzione della efficienza, della efficacia e della tunomia tributaria

Su questo si apriranno tutti i confronti con le forze politiche nel prossimo consiglio provinciale di Lodi.
Cordiali saluti.

Gruppo provinciale Lega Nord Lega Lombarda
Provincia di Lodi

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