By Published On: 29 Aprile 2016Categories: Cultura e Sport

Per la sesta volta sarà Lodi-Bassano: questa volta è una gara senza domani

Per la sesta volta sarà Lodi-Bassano: questa volta è una gara senza domani play off hockey

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Tutto pronto in casa Amatori Wasken per cercare la seconda impresa consecutiva, dopo l’8-2 rifilato al Bassano nell’incredibile Gara2 di martedì scorso: la prevendita va a gonfie vele e si attende un Palacastellotti da sold-out (inizio 20.45, diretta streaming su legahockey.eu).

I ragazzi di Paolo De Rinaldis hanno preaparato la partita nei dettagli, per trovare ancora maggior quadratura difensiva, vista la beffarda assenza di Platero, che deve scontare ancora 1 giornata di squalifica. Anche se ormai non c’è più nulla da scoprire tra due compagini che si conoscono a memoria e che si sono affrontate già 5 volte nel corso della stagione, con esiti sempre differenti. Prima un pareggio a Bassano in campionato, poi la vittoria in Coppa Italia da parte del Lodi, a cui hanno fatto seguito due successi veneti, sia al Palacastellotti (gli unici finora a riuscire nell’impresa). Infine l’ultima partita, la più incredibile, il ribaltone dato dai giallorossi in Gara 2, dove uno stoico Francesco De Rinaldis ha condotto i compagni ad un’impresa che alla vigilia appariva impossibile.
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Ricorso non accettato: omologata la “farsa” di Gara 1.

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La Corte d’appello sportiva ha respinto il ricorso prodotto dopo il lampante errore tecnico degli arbitri, commesso si in un momento in cui l’Amatori avrebbe perso ugualmente il match, ma che umanamente appare inaccettabile.

Il lungo comunicato Ufficiale prodotto dalla Società giallorossa nel pomeriggio di ieri tuonava come un rombo nei cieli del debole cosmo hockeistico: le parole – che troverete qui sotto – erano chiare, l’intento del ricorso non era quello di ottenere una ripetizione della gara, peraltro vinta dal Bassano con ampio merito, bensì si voleva rendere giustizia ad un atteggiamento patetico, falso e inaccettabile della coppia arbitrale: falsare un referto, dichiarare fatti mai accaduti, ora suona come una presa in giro verso le società, i dirigenti, i giocatori e gli appassionati di hockey pista.

Per rendersi bene conto del gesto compiuto dal Molli e Carmazzi è sufficiente visitare la pagina Facebook dell’Amatori Wasken Lodi, che riporta un estratto del video, chiaro e lampante, dove si possono notare gli atteggiamenti inequivocabili della coppia arbitrale, che assegnano il gol al Bassano e poi fanno riprendere il gioco con un tiro diretto.

Sarebbe stato sufficiente che la coppia di direttori arbitrali avesse ammesso l’errore per regalare serenità all’intero mondo hockeistico. La sensazione è che sia un’occasione persa e uno sbaglio reiterato che i due pagheranno nel corso della loro ormai lunga carriera.


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Risulta difficile trovare le parole per commentare l’incredibile decisione della Corte Sportiva di Appello, che chiamata a valutare il ricorso di una società contro una sentenza del Giudice Unico su un’ipotesi di errore tecnico arbitrale risolve la questione dichiarando inammissibili le istanze sulla stessa materia.

Si deve quindi dedurre che secondo la Csa il Giudice Unico sia un incompetente, non per come ha interpretato la materia nel giudizio di primo grado, ma per il semplice fatto che si è espresso su una materia che sarebbe inammissibile.

Tutto ciò, con buona pace non solo della logica e della realtà oggettiva dei fatti, ma anche dei precedenti della giustizia sportiva, vedi in particolare il caso Giovinazzo-Trissino del 2014, con gara ripetuta per errore tecnico, disconosciuto in primo grado dal Gun e riconosciuto invece dalla Corte Federale d’Appello (che tra l’altro dovrebbe servire a giudicare in secondo grado sulle decisioni del Tribunale Federale, non su quelle del Gun, ma fa niente).

Tocco finale è la constatazione che due dei tre giudici che facevano parte della Caf che dispose la ripetizione di Giovinazzo-Trissino per errore tecnico arbitrale sono nel collegio della Csa che oggi ha invece dichiarato inammissibile un ricorso per errore tecnico arbitrale.

Cercando, con grande fatica, di moderare i termini, una situazione di questo genere non può che essere definita folle. Ad Amatori Wasken non interessava ripetere gara 1: l’abbiamo persa in pista, senza discussioni. Ci interessava invece che la giustizia sportiva riconoscesse un errore macroscopico, attestato inequivocabilmente dalle riprese televisive, al quale era stato posto un maldestro rimedio con la formulazione di un referto di gara e di un supplemento di referto inaccettabili per quanto travisano una realtà solare, facendo sparire una rete segnata, facendone apparire una “fantasma” due minuti più tardi e poi omologando un risultato in cui, magicamente, non ci sono più né l’una né l’altra.

Per l’ennesima volta, le istituzioni dell’hockey pista, a livello arbitrale e di giustizia sportiva, non hanno voluto e saputo prendersi le loro responsabilità: cercheremo, ostinatamente, di farle emergere, ricorrendo ai residui strumenti che sono ancora a nostra disposizione. Ma con oggi, se per caso non fosse ancora chiaro a tutti, è definitivamente palese che nell’hockey pista italiano vale tutto e il contrario di tutto. 

Qui il link al documento emanato quest’oggi dalla Corte Sportiva di Appello

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