By Published On: 22 Novembre 2018Categories: Cultura e Sport

Il 29 novembre a teatro “Il fu Mattia Pascal – l’uomo che visse due volte”

Giovedì 29 novembre alle 21 al Teatro alle Vigne di Lodi (0371 409 855 www.teatroallevigne.com), per gli spettacoli fuori abbonamento, Mino Manni  in Il fu Mattia Pascall’uomo che visse due volte, di Luigi Pirandello, con Mino Manni, Marco Balbi, Letizia Bravi, Alessandro Castellucci, Gianna Coletti. Drammaturgia di Alberto Oliva e Mino Manni, regia di Alberto Oliva; scenografia e costumi Maria Paola di Francesco.

   Prima assoluta, spettacolo prodotto dal Teatro de gli Incamminati (Milano), in collaborazione con

Teatro alle Vigne – Compagnia I Demoni – teatro in-folio Residenza Carte Vive.

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Biglietti: € 15, in vendita online e in Teatro (lun-ven-17-19).  

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    Scrivono Oliva e Manni: “In questo grande romanzo sulla crisi dell’identità, Pirandello mette in campo temi a noi molto cari, su tutti il desiderio di cambiare identità, di avere una seconda possibilità dalla vita, che ci consenta di cancellare tutto il passato e ricominciare da zero una nuova esistenza. È il sogno di azzerare la memoria e ripartire, più leggeri e liberi dal fardello di quello che è accaduto prima, ma forti di una coscienza di vita, un’esperienza e un vissuto che ci consentano di non commettere più gli stessi errori con le loro tragiche conseguenze.

    Oggi si direbbe “resettare il sistema”. Sono proprio le nuove tecnologie ad averci dato l’illusione di poter vivere una vita diversa da quella che stiamo realmente vivendo. Le piattaforme social come Facebook e Instagram sono invase dai cosiddetti “profili fake”, ovvero identità inesistenti dietro cui si celano persone molto diverse dall’immagine virtuale che vogliono dare di sé stesse.

    «Siamo io e l’ombra mia qua sulla Terra e me la sono portata a spasso quest’ombra di qua di là, continuamente». Così l’ormai esausto Adriano Meis (la nuova identità di Mattia Pascal) racconta la sua vita, descrivendo la sua solitudine e l’evanescenza della sua identità.

     Partendo da questa battuta, abbiamo scelto di cavalcare il codice del teatro delle ombre per restituire la vanità del tentativo di Mattia Pascal di costruirsi una nuova vita, approfittando della notizia della sua morte, o presunta tale. Lo spettacolo si apre con una scena di speciale impatto visivo, dominata da un grande teatrino delle ombre in cui si rappresenta la prima vita di Mattia Pascal. Finché la sagoma nera del protagonista si libera da questa gabbia, grazie a uno squarcio nel fondale bianco e comincia la sua seconda vita, in carne ed ossa.

    Mattia Pascal è un Giocatore, nel senso che ogni scelta che compie è un azzardo, dall’amore alla paternità, fino alla fuga da sé stesso in un’altra identità, quella di Adriano Meis, che sarà destinata al fallimento. La riflessione sul Doppio e sulla Maschera – tipica di Pirandello – arriva in questo testo al tentativo estremo di Mattia di “suicidare” Adriano, in una girandola esistenziale fatta di esaltazione e perdizione, che si dipana attraverso scene di grande efficacia teatrale condite dal tipico umorismo pirandelliano, capace di andare alle radici delle nevrosi dell’uomo contemporaneo senza perdere il sano e lucido distacco della ragione.”

     Mino Manni interpreta il protagonista e gli altri attori i personaggi della vita di Adriano Meis: Adriano e Anselmo Paleari, Silvia Caporale e Terenzio Papiano. I personaggi della vita di Mattia Pascal sono invece

interpretati da marionette, che dialogano tra loro e con gli attori in alcune scene di forte impatto visivo.

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Il perché della scelta nel percorso della Compagnia I Demoni.

    Con Mattia Pascal I Demoni portano avanti il loro percorso di esplorazione del lato oscuro dell’uomo, del mistero dei sensi e delle pulsioni irrazionali, rileggendo i testi classici con sguardo contemporaneo e con una poetica personale sempre più orientata verso un teatro di parola e d’immagine, classico e innovativo insieme, che rispetta i testi nella loro integrità, ma li attraversa con un immaginario forte dal taglio cinematografico.

    A Pirandello li lega un rapporto particolare, che nasce dal Premio Pirandello vinto da Alberto Oliva nel 2012 come regista emergente; da cui è nato lo spettacolo Enrico IV nel 2013/2014, che ha ottenuto il Premio Delia Cajelli come miglior allestimento pirandelliano.

    Lavorare su un materiale letterario che va adattato per la scena consente di scegliere un punto di vista personale, che rende in parte autore del testo e avvicina le parole allo spettacolo che si vuole realizzare. Con l’esperienza di cinque adattamenti dai romanzi di Dostoevskij, I Demoni si avvicinano a Pirandello con rispetto e fascino, per dare vita teatrale ai personaggi da lui immaginati.

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Mino Manni  ha lavorato con Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Cesare Lievi, Glauco Mauri, Antonio Calenda, Armando Pugliese, Jerome Savary, Marco Bellocchio, Luca de Fusco, E’ protagonista del film Casomai di Alessandro D’Alatri, partecipa al Grande Sogno di Michele Placido e ha lavorato con Dario Argento in Non ho sonno. Ha vinto il Premio Nazionale Franco Enriquez nel 2017 per Cleopatras con Marta Ossoli.

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Alberto Oliva  realizza diversi spettacoli fra cui  Il venditore di sigari (Teatro Litta-Milano), Baccanti di Euripide (Teatro Astra –Torino), Il Giocatore da Dostoevskij e Mozart e Salieri da Puskin (Teatro Out

Off-Milano); e tiene laboratori per allievi attori. Ha fondato la Compagnia I Demoni con l’attore

Mino Manni con cui ha realizzato diversi spettacoli e laboratori. Nel 2012 ha vinto il Premio Pirandello come regista emergente.

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La Compagnia I Demoni è stata fondata nel 2011 da Alberto Oliva e Mino Manni. Nel triennio 2011 – 2014 la Compagnia ha una residenza stabile al Teatro Libero di Milano, dove sviluppa il Progetto Dostoevskij, comprendente gli spettacoli: Notti bianche, La confessione, Ivan e il diavolo, Il giocatore. Nella stagione 2012/2013 la Compagnia ha coprodotto lo spettacolo Il mercante di Venezia,  di Shakespeare; La svolta di Moran Beaumer  e ha partecipato come coproduttore ai seguenti spettacoli: Enrico IV (Premio Delia Cajelli); Il giocatore di Dostoevskij.

E poi Mozart e  Salieri,  da Puskin;Shylock, da Shakespeare; Don Giovanni, da Puskin;  Giulio Cesare, da Shakespeare; Progetto Dostoevskij, residenza della Compagnia al Teatro Franco Parenti, comprendente Il topo del sottosuolo, da Delitto e castigo;  Ivan e il diavolo;  Delitto e castigo; Salome, da Oscar Wilde e Giovanni Testori. ___________________________________

Prossimo spettacolo fuori abbonamento  la sera di S. Silvestro con Franco Rossi e Bigno Bignami in San Silvestro non era un gatto.

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