By Published On: 9 Maggio 2016Categories: Cultura e Sport

Gara 2, la finale ad un passo. Poi la maledizione dei rigori…

Alessandro Cupisti

Alessandro Cupisti

Alessandro Cupisti

Storie di maglie giallorosse e di tiri di rigore. Storie di sfortuna e di un destino che regala (quasi) sempre sofferenze.

La sfida persa dal Lodi ai tiri dal dischetto, dopo esser stata in vantaggio di una partita e avanti a metà ripresa per 2-0, con un “inutile” parziale in termini di score complessivo di 11-1, richiama ricorsi storici da pelle d’oca. E un curioso precedente, dove fu il portiere Alessandro Cupisti a decidere la sfida.

Alessandro Cupisti
Quella di sabato scorso non è stata l’unica amarezza in casa lodigiana. Anzi, la storia insegna che negli ultimi 35 anni di sofferenze in riva all’Adda se ne sono vissute molte. 

Le maledizioni in casa giallorossa nascono circa trent’anni fa, in una calda primavera del 1987, durante una gara 4 di una semifinale playoff contro il Novara, quando dopo i tempi supplementari non esistevano i rigori, ma si giocava ad oltranza. Allora a ghiacciare un Revellino pieno all’inverosimile ci pensò Osvaldo “Chico” Rodriguez, cileno basso di statura, ma molto abile di stecca, che trovò una delle poche serata di gloria, ritagliate all’interno di una squadra composta da grandi campioni. 

Nel corso degli anni le regole sono cambiate molte volte, ma in Europa più o meno il concetto di “overtime da 5 minuti e a seguire tiri di rigore” non è mutato di molto.

Così nel 1995 l’Amatori partecipa alla prima edizione della “Euroleague”, che si gioca in estate a Barcellona (ovviamente). Un torneo che si può definire l’antenata della Champions, che nascerà di lì a poco. 

I giallorossi battono ed eliminano proprio il Barcellona, poi in semifinale affrontano il Novara: Lodi sotto 0-2, M. Bertolucci, Belli e Folli rimontano, poi il solito Amato pareggia. Si va ai rigori, dove Bresciani sbaglia, mentre Enrico Mariotti regala l’ennesima beffa ai giallorossi. 

Nella Coppa delle Coppe 1996 accade veramente di tutto: nella semifinale l’Amatori deve rimontare tre reti ai portoghesi del Paço d’Arcos. A 3 minuti dalla sirena Crudeli firma il 7-4, che porta tutti al supplementare e poi ai rigori. Al nono tiro i lusitani vanno in gol e sul dischetto si presenta Alessandro Cupisti per l’ultima decisiva conclusione: il piazzato del Cupi è perfetto e si va così ad oltranza, dove il campione toscano para ogni conclusione e i giallorossi raggiungono la finale.

L’atto conclusivo è anche l’ultima partita europea del vecchio “originale” Amatori. Si gioca al Riazor, in una delle piste più calde del mondo, contro il Liceo La Coruna, formazione che gode di un fascino inarrivabile. Dopo 100 minuti di lotta si finisce ancora all’overtime. Ignacio Pueyo, uno dei difensori più arcigni che l’hockey spagnolo abbia mai prodotto, devia in rete un gol che pare decisivo. Invece Ricky Baffelli pareggia, con un capolavoro in corsa. Si va ancora una volta dal dischetto, ma questa volta il Cupi si fa ipnotizzare da Ramon Canalda, ed i sogni europei che sfumano.

Curiosamente da quella notte sono trascorsi 20 anni. Una ricorrenza da sfatare in casa giallorossa. Alessandro Cupisti

Lodinotizie in
collaborazione con: