By Published On: 26 Luglio 2023Categories: Cronaca, Primo Piano

Casale, ferisce la ex con un coltello – S.Angelo, minaccia di usare l’acido: due arresti

Maltrattamenti in famiglia, lesioni, atti persecutori queste sono le ipotesi di reato, emerse in due distinte vicende relazionali da “codice rosso”, delle quali dovranno rispondere due uomini – attualmente indagati – colpiti da misure cautelari in carcere emesse dall’Autorità Giudiziaria di Lodi ed eseguite dai Carabinieri.

SANT’ANGELO LODIGIANO

Il primo episodio si è verificato in Sant’Angelo Lodigiano, la sera dello scorso 30 giugno, dove i Carabinieri intervenuti hanno accertato che un uomo 46enne, attualmente residente nel Piacentino, si è presentato all’abitazione della moglie – con la quale è in corso una separazione – aggredendola con un coltello che portava con sé e ferendola alla zona lombare ed al fianco destro. La donna è rimasta ferita non gravemente solo perché il figlio maggiorenne della coppia è intervenuto.

Le indagini hanno inoltre accertato altri episodi violenti avvenuti in passato. L’uomo, nella giornata dello scorso 17 luglio, è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e porto illegale di arma, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lodi ed attualmente si trova nel carcere di Lodi.

CASALPUSTERLENGO

L’altro episodio di “violenza di genere” è avvenuto a Casalpusterlengo. Il 19 luglio i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Codogno hanno eseguito ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, arrestando un 40enne marocchino dimorante a Casalpusterlengo, per i reati di stalking e rapina. L’arrestato è stato condotto presso la Casa circondariale di Lodi.

L’uomo aveva interessi “particolari” non corrisposti da una donna, vittima di appostamenti sul posto di lavoro, minacce di aggressioni (anche paventando l’uso dell’acido), la sottrazione del telefono cellulare nonché il danneggiamento del suo veicolo.

L’applicazione delle procedure del “codice rosso” ed il lavoro sinergico, in questo caso tra i Carabinieri e la Procura, hanno permesso di intervenire con celerità nell’arginare situazioni potenzialmente molto pericolose. I due procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità degli indagati sarà accertata solo all’esito del processo e della eventuale sentenza definitiva di condanna, vigendo sino a quel momento il principio della presunzione di non colpevolezza.

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