Elezioni Lodi. «Serve convergere al centro, con Furegato schieramento totalmente sbilanciato a sinistra»

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«Il Sindaco Sara Casanova è sostenuta da partiti di centrodestra e da alcune liste civiche formate da candidati che la vogliono supportare senza schierarsi con una fazione politica, ma che ne condividono la visione e l’operato, apprezzando inoltre le sue capacità politiche ed amministrative, l’integrità morale, il porsi al completo servizio della città e di tutti i suoi cittadini, al di là del loro credo politico», così alcuni rappresentanti della Lista Civica Sara Casanova Sindaco.
«È proprio la presenza di persone che possiedono uno spiccato senso civico, che rifiutano gli estremismi e che mettono al centro il cittadino e le sue reali necessità, a connotare la voglia di un dialogo aperto con tutta la comunità lodigiana».
«Lo schieramento che sostiene la candidatura di Andrea Furegato invece – interviene Elena Maiocchi – è totalmente sbilanciato a sinistra e composto una serie di simboli, PD incluso, che poco hanno a che fare con un centro moderato che ancora sostiene di essere parte di una cultura cattolica a sostegno del dialogo e del bene reale della nostra città. Il loro candidato è inoltre affiancato da navigati politicanti, rappresentanti di un chiaro sistema che ha portato negli anni passati la città al commissariamento e al declino».
«In questo momento storico, con la pandemia non ancora alle spalle, con un conflitto bellico alle porte d’Europa, con le ricadute della crisi economica, è necessario convergere al centro – dichiara Alessandro Boriani – mentre vediamo sostenere il loro candidato sindaco uno spiegamento di forze che fa pensare ad una sinistra poco moderata, poco incline al dialogo liberale, ancora legata ad ideologie che devono assolutamente essere superate, anche per il bene delle future generazioni».
«Si teme che la scelta di un candidato sindaco molto giovane sia per la sinistra lodigiana, non un valore, bensì solo un pretesto per nascondere personaggi politici ancora legati ad alcune dinamiche di partito lontane dai veri interessi che una persona dedita all’amministrazione pubblica dovrebbe possedere».