By Published On: 10 Luglio 2014Categories: Fuori Provincia

Ladri spudorati chiedono dissequestro maxi bottino, fingendosi operai alleggerivano artigiani

Una minima parte del bottino sequestrato

Lodi – Sono finiti agli arresti domiciliari tre uomini, pregiudicati residenti a Milano, che fingendosi operai alleggerivano artigiani di tutta la Lombardia. Ma spudoratamente, prima di finire in manette, hanno chiesto pure il dissequestro della merce rubata.

La Polizia di Lodi li ha seguiti da gennaio, quando le denunce dei malcapitati sono iniziate a fioccare. A compiere i furti, travestiti da operai, erano in due (C.A. 41enne napoletano e T.L. 19enne milanese): approfittando della pausa pranzo dei veri operai entravano in azione fuori da trattorie e ristoranti, forzavano i furgoni e si appropriavano delle attrezzature contenute (trapani professionali, materiale tecnico specifico da idraulico, elettricista, spazzacamini, sonde, fibre ottiche e molto altro ancora), creando ogni volta danni ingenti alle vittime, tutti piccoli imprenditori edili o artigiani, alle volte mettendoli in serie difficoltà lavorative oltre al danno economico, quasi sempre quantificato in diverse migliaia di euro. Ma non disdegnavano neppure i grossi nomi come ENEL (blitz messo a segno fuori dalla Trattoria Vecchia Lodi in zona S.Bernardo a Lodi) o Ferrovie dello Stato.

Incalcolabili i colpi messi a segno a raffica nel Piacentino, nel Pavese, nel Milanese, nel Bresciano, nel Cremonese. Nel Lodigiano almeno in sei occasioni Caselle Lurani, Turano, due a Cavenago, Lodi e Codogno. Il bottino è stimato in alcune centinaia di migliaia di euro.

Dopo settimane di testimonianze, acquisizioni di filmati di telecamere e pedinamenti, gli agenti li hanno fermati e denunciati a piede libero poco dopo un ennesimo colpo nel Piacentino, a Castelvetro. In seguito alle perquisizioni è stata rinvenuta una quantità di attrezzature ingente stipata in tre box di Rozzano di proprietà del terzo complice (E.D.G. 65enne foggiano). La merce, che finiva probabilmente svenduta in parte in alcuni mercatini, è state sequestrata e molta restituita agli aventi diritto.

Non contenti però i tre hanno continuato come se nulla fosse nella loro attività predatoria e, anzi, hanno pure presentato una fattura tarocca di una presunta ferramenta, per dimostrate che la merce era di loro proprietà e acquistata regolarmente. Il tutto con un’istanza formale presentata dal loro legale.

Alla fine la Procura di Lodi ha accettato la richiesta di arresto della Polizia per il trio, considerando l’aggravante di aver messo in ginocchio diversi piccoli artigiani. Ora si trovano tutti e tre ai domiciliari, forse già pronti per continuare con le loro razzie.

Un’altra piccola parte della refurtiva

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