By Published On: 11 Aprile 2014Categories: Attualità

Lotta alle zanzare nel Lodigiano. Attenzione alta: nel 2013 un caso di “West Nile Virus”

L’ASL di Lodi incontra i Comuni del Lodigiano il 18 aprile 2014 presso la Sede Territoriale di Regione Lombardia per elaborare un piano di azione con l’obiettivo di  ridurre la presenza di questi insetti e evitare la diffusione di alcune patologie.

Da alcuni anni la diffusione estiva delle zanzare ha aggiunto alla consueta molestia anche qualche minaccia per la salute pubblica. Dapprima con l’arrivo delle zanzare tigre, più moleste di quelle cui siamo da sempre abituati, che hanno portato nel 2007 un’epidemia di Chikungunya (malattia virale tropicale) in provincia di Ravenna con 247 ammalati conclusasi nel Novembre 2007, più recentemente con l’arrivo del virus della malattia West Nile che può essere trasmessa dalla zanzara comune infettata che punge prevalentemente dall’imbrunire, durante la notte e all’alba.

E’ quindi assai importante sviluppare campagne di lotta alle zanzare coordinate su tutto il territorio, che devono vedere la sinergia tra interventi pubblici e misure a cura dei privati cittadini. In Lombardia la sorveglianza è condotta dalle ASL con il supporto laboratoristico dell’Istituto Zooprofilattico.

Tale attività, nel corso del 2013, ha permesso di dimostrare sul territorio regionale la presenza di circolazione virale (18 eventi di isolamento del virus o sieroconversione).

Nell’uomo, sempre nel 2013, sono stati confermati in Lombardia 10 casi di malattia neurologica (meningo – encefalite da West Nile Virus), di cui 6 residenti in provincia di Mantova, 2 in quella di Brescia e 1 nella provincia di Cremona; il decimo caso ha coinvolto due province in quanto il soggetto era residente a Lodi e trascorreva le sue giornate nell’area di Melegnano.

“Nel Lodigiano – precisa il Dottor Eugenio Ariano, Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASL di Lodi – l’attenzione resta molto alta: continua il controllo entomologico e veterinario mediante la cattura delle zanzare e la ricerca del virus per raccogliere tutte le informazioni necessarie a tracciare la sua circolazione. Già dallo scorso inverno è stato chiesto ai Comuni di mantenere e rafforzare le iniziative di intervento alla lotta alle zanzare e di informare correttamente e diffusamente sulle misure preventive che possono essere messe in atto da tutti i cittadini.

Il 18 aprile prossimo è stato organizzato un incontro con le amministrazioni comunali per definire una strategia comune di intervento. L’ ASL supporta i Comuni nelle attività di disinfestazione mediante indicazioni tecniche e vigilanza sull’operato degli incaricati anche perché – continua Ariano – le attività di disinfestazione comunali sono fortemente raccomandate; occorrono interventi diffusi su tutto il territorio ed è indispensabile che siano ben coordinati.”

In questo modo saranno realmente efficaci anche le misure che ogni singolo individuo può adottare per  evitare la crescita larvale e quindi la proliferazione locale di zanzare”.

Le azioni più importanti alle quali prestare particolare attenzione sono, per esempio,

  • NON abbandonare negli spazi aperti privati, compresi terrazze e balconi, contenitori in cui possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea (tipo vasi, sottopiante, ecc…); svuotarli dell’eventuale acqua in essi contenuta e sistemarli in modo da evitare accumuli idrici a seguito di pioggia; diversamente, procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera o coperchio o allo svuotamento giornaliero sul terreno, evitando l’immissione dell’acqua nei tombini;
  • trattare l’acqua (anche piovana) presente in tombini e caditoie di reti private, con prodotti di sicura efficacia larvicida, in libera vendita, compiendo l’intervento secondo le indicazioni allegate alla confezione del prodotto e comunque dopo ogni pioggia; procedere, in alternativa alla chiusura di tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta con rete zanzariera;
  • tenere sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce (provvedendo al taglio periodico), sterpi e rifiuti di ogni genere, e sistemarli in modo da evitare il ristagno di acqua;
  • innaffiare orti e giardini tramite pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l’uso.

Cos’è la West Nile Disease?

Il virus WN, isolato per la prima volta in Uganda nel 1937 nel Distretto del West Nile (da cui prese il nome) e diffuso in Africa, Asia Occidentale, Europa, Australia e America, ha come serbatoio alcuni tipi di uccelli (passeriformi e corvidi); i mammiferi, tra cui il cavallo e l’uomo, sono ospiti occasionali e non trasmettono la malattia. La malattia si manifesta dopo un periodo di incubazione che varia tra i 2 e i 14 giorni dalla puntura della zanzara infetta. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica. In alcuni casi (circa il 20%) si manifesta con sintomi simil-influenzali: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. La forma grave, piuttosto rara (si presenta in media in meno dell’1% delle persone infette cioè 1 ogni 100-150 casi), è caratterizzata da compromissione del sistema nervoso centrale e si manifesta come encefalite, meningite o meningo-encefalite.
La sorveglianza sia sui casi umani che animali ed entomologica consente di individuare la circolazione del virus in un determinato ambito territoriale e di avere una stima della sua entità attraverso l’individuazione sistemica dei casi clinici emergenti.

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