By Published On: 9 Giugno 2016Categories: Attualità

Cuccioli maltrattati: sgominata dalla Forestale di Lodi associazione a delinquere. Due arresti, 12 indagati

traffico cuccioliDodici indagati, due arrestati e 30 cuccioli di cane sequestrati. Questi i risultati dell’operazione “Oro dell’Est” condotta dal Corpo Forestale dello Stato a Lodi.
traffico cuccioli 
Cuccioli di razze pregiate (barboncini, spitz, chihuahua, maltesi, bouldogue francesi) importati illegalmente dall’Ungheria all’interno stipati in contenitori di cartone o cassette della frutta, trasportati per oltre 1000 chilometri nei bagagliai di vetturre, senza luce e senza aria, poi messi in vendita in Italia attraverso vari canali a prezzi di mercato. E’ quanto emerso dalle indagini della Forestale che ha sgominato un’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di cuccioli di cane e che ha portato all’arresto di 2 persone per maltrattamento e traffico illecito di animali ed al sequestro di 30 esemplari in pessime condizioni igienico sanitarie.
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L’attività investigativa, avviata in seguito al monitoraggio di alcuni siti e-commerce, ha consentito anche l’individuazione di numerosi fiancheggiatori dell’associazione, tra cui due medici veterinari e titolari di esercizi commerciali specializzati nella vendita di animali da compagnia.
Ognuno dei 12 indagati è coinvolto a vario titolo, dalla ricerca degli esemplari da importare al loro trasporto, alla temporanea stabulazione, alla falsificazione dei documenti, dalla messa in vendita alla consegna ad inconsapevoli acquirenti. Numerose le attuali ipotesi di reato: associazione a delinquere, traffico illecito di animali inferiori alle 12 settimane di vita, esercizio abusivo della professione medica, frode in commercio, maltrattamento e procurate gravi sofferenze e ricettazione.
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Gli animali venivano sottoposti a sevizie, vessazioni e maltrattamenti insopportabili con trattamenti sanitari inutili o dannosi per mascherare eventuali patologie e con età inferiore rispetto a quella dichiarata all’atto di vendita. Il reato di maltrattamento è inoltre aggravato dalla successiva morte di moltissimi esemplari a causa delle patologie (anche infettive, malattie in Italia debellate da tempo) che presentavano e in assenza delle idonee coperture vaccinali.
«I cani vengono venduti dopati da antibiotici alla scopo di celare le patologie. Ecco perché, successivamente all’acquisto, spesso si ammalano e muoiono prematuramente (e in modo molto sofferente) oppure presentano gravi disabilità», ha detto il comandante della Forestale di Lodi, Andrea Fiorini.

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I due veterinari, inoculavano i microchip negli animali compilando falsi libretti sanitari, indicando età, provenienza e condizioni non reali. Questa “ripulitura” rendeva i cuccioli pronti per il mercato. La vendita avveniva prevalentemente da parte di un membro dell’organizzazione che si presentava ai clienti quale allevatore.
Le indagini hanno interessato anche strutture commerciali di varie province lombarde, che acquistavano i cuccioli per rivenderli come cani italiani provenienti da allevamenti di fiducia.

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Gli arresti sono avvenuti ieri in provincia di Brescia: quando due degli indagati, madre e figlio alla vista della Forestale che ha citofonato alla loro abitazione, hanno preso tempo e sono riusciti si sono dati ad una momentanea fuga su un furgone con a bordo alcuni cuccioli (fuga tentata proprio per portare via i cuccioli dalla propria abitazione dove erano custoditi). Ma gli agenti li hanno inseguiti e bloccati. Si tratta di persone con precedenti penali specifici e anche altri reati ancor più gravi. Il figlio, O.M. 39enne, si trova ora ai domicliari, la madre è invece indagata a piede libero. L’altro arrestato, sempre sottoposto ai domiciliari, è S.G., 43enne di San Giuliano Milanese, nonché socio del 39enne in una attività in cui si spaccerebbero per allevatori di lunga data. Uno dei due è in passato è stato inoltre titolare di un negozio di animali in provincia di Lodi.

A Sordio, lo scorso settembre, è scattata la prima intercettazione del traffico illecito, che ha condotto ad un privato cittadino il quale “ospitava” i cuccioli. Si tratta del 54enne P.G., anch’egli indagato.
Le indagini proseguono a ritmo serrato per l’individuazione di altri soggetti coinvolti. Purtroppo, dichiarano gli uomini della Forestale, è un fenomeno che non sembra avere fine.

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Gli animali salvati e sequestrati sono stati affidati temporaneamente, grazie al prezioso contributo dell’Associazione ADICA di Lodi, a varie famiglie che ne garantiscono la cura e il sano sviluppo.


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