By Published On: 7 Settembre 2012Categories: Attualità

Sistri. Artigiani: «Tutto da ripensare. Ma con criterio, finalmente!»

E’ del 23 agosto scorso il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale che ripropone il 30 novembre prossimo come scadenza per il pagamento del contributo Sistri, il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti relativo al 2012. Una vera sorpresa, considerata la sospensione stabilita dal decreto ‘Cresci Italia’ (Legge 134/2012), tanto che lo stesso presidente di R.ETE. Imprese Italia, a cui aderisce la nostra Confederazione Nazionale, CASARTIGIANI, commenta: “sorprende e preoccupa la riproposizione del contributo a carico delle imprese quando lo scorso giugno il decreto ‘Cresci Italia’, norma di rango superiore al provvedimento ministeriale, ne ha stabilito espressamente la sospensione”.

Una sorpresa e soprattutto l’ennesima ‘botta’ per aziende e operatori che – chiosa Mauro Sangalli (in foto), Segretario dell’Unione – senza che il sistema operativo sia mai entrato realmente in funzione sono già sufficientemente confusi e demotivati in materia a causa di decisioni altalenanti che non hanno certo giovato alle loro tasche”.

I dati parlano chiaro, del resto, e forse lo stesso Ministro Clini dovrebbe rammentarli: “negli ultimi due anni 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per l’iscrizione al Sistri, l’acquisto di oltre 500mila chiavette usb e di quasi 90mila black box senza ricevere in cambio nulla.

“Mi domando – prosegue Sangalli – con che logica e… se una logica esiste ancora! Imprenditori come quelli del settore trasporto rifiuti speciali sono infatti chiamati a pagare cifre che vanno da 120 euro all’anno in su, spesso superando largamente i 1000 euro in un contesto di crisi e senza alcun ritorno pratico in termine di servizi. E i soldi versati? Due anni di spesa per migliaia di imprese, senza sapere se questi denari verranno almeno scalati o defalcati dalle tasse. Altro che ‘click day’ e relativi ‘start up’! Francamente riteniamo che il problema sia davvero serio. Che fare, allora? Come Associazione non possiamo che ribadire la scandalosa incapacità di valutare i bisogni e le attese delle PMI chiedendo investimenti perfettamente inutili, anzi, ‘demenziali’ a chi quotidianamente lotta per far sopravvivere il lavoro di un’intera vita”.

L’Unione Artigiani interverrà come e dove possibile, cercando di tutelare artigiani e imprenditori, augurandosi che nel frattempo il Ministero faccia chiarezza una volta per tutte e, soprattutto, indichi che fine faranno i versamenti degli anni passati annullando quello previsto per il 2012. Anche per questo gli Uffici dell’Unione restano a disposizione gli uffici, ai numeri 0371 407216 (sig. Alessandro Carminati) per qualunque approfondimento e chiarimento al riguardo.

Lodinotizie in
collaborazione con: