By Published On: 1 Agosto 2012Categories: Attualità

Riforme Province, Soldati: “Da Foroni risposta stizzosa. Meglio cambiare passo e unire il territorio”

Smettiamola di guardarci il dito e alziamo la testa. Il territorio sia unito nel preservare i servizi e nel contribuire alla riforma del Paese”, così Mauro Soldati (in foto) replica all’accusa rivoltagli dal Presidente Foroni, il quale ha attaccato il PD sostenendo che nulla sta facendo per salvare la Provincia di Lodi.

“Ennesima uscita stizzosa di Foroni, il quale dovrebbe ricordare che tutta questa confusione fatta di numeri, cancellazioni e/o riordini nasce con Calderoli e viene risucchiata nella confusione che regna in un Paese che la Lega ha governato per otto anni negli ultimi dieci, contribuendo in modo decisivo a portarci laddove siamo oggi. Mi sembra poi paradossale il richiamo ad un maggior impegno, quando nessun esponente del suo partito, compreso Gibelli, (vicepresidente della Regione) ha speso una sola parola nel dibattito locale, nemmeno quando il direttore de Il Cittadino ha sollecitato “uno scatto”, in merito al quale noi siamo più volte, e con persone diverse, intervenuti. Ancora più alla luce delle iniziative dell’ACL e al documento degli amministratori locali PD, pubblicato proprio oggi, o all’iniziativa del gruppo regionale che ha chiesto a Formigoni & soci di dedicare un consiglio straordinario alla riforma degli Enti Locali”.

“Quel che è incomprensibile è l’azione personale che il Presidente intende svolgere per il territorio, confondendo il suo ruolo con quello di oppositore al Governo, quando, tra l’altro, già da tempo abbiamo dato la nostra disponibilità a lavorare insieme, e quando la nostra proposta è stata ripresa anche dal Presidente del Consiglio Provinciale. Un uomo solo che vuole comandare non ci ha portato da nessuna parte a livello nazionale, non ha portato la Lega a raggiungere alcun obiettivo e non porterà certo il Lodigiano a preservare i servizi necessari per il territorio e un grado di autonomia utile ai nostri cittadini”.

“Quel che è importante ribadire è che il Lodigiano non può spegnersi e non deve spegnersi senza una forte iniziativa istituzionale, che riunisca anche le realtà sociali ed economiche del territorio, tutte chiamate a ripensare funzioni e ruoli per migliorare l’efficienza del Paese”.

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