By Published On: 23 Gennaio 2020Categories: Attualità

Lodi, ritiro provvedimento “anti evasione”. Asvicom: «Misure che rischiavano di procurare significativi disagi alle attività produttive»

“Quella di ritirare il provvedimento con cui l’amministrazione comunale si apprestava ad introdurre una serie di misure di contrasto all’evasione tributaria che rischiavano di procurare significativi disagi alle attività produttive ed in particolare a quelle del settore commercio è una scelta di cui prediamo atto con soddisfazione”.
Lo dichiara Vittorio Codeluppi, presidente di Sistema Impresa-Asvicom della Provincia di Lodi, commentando la decisione comunicata ieri dall’assessore alle attività produttive Lorenzo Maggi di non procedere all’esame in consiglio comunale del Regolamento che era stato presentato alle associazioni di categoria nella riunione del 9 gennaio del Tavolo dell’Economia.
“In quell’occasione – ricorda Codeluppi – avevamo evidenziato alcune considerevoli criticità del meccanismo sanzionatorio previsto nel documento, che avrebbero comportato il rischio di sospensione e revoca di licenze, concessioni ed autorizzazioni anche per debiti tributari di lieve entità o per il mancato rispetto anche solo di una scadenza di un eventuale piano di rateizzazione di debiti pregressi”.
“Il tema del contrasto all’evasione tributaria e dell’individuazione di misure efficaci che consentano al Comune di recuperare i crediti maturati a questo titolo nei confronti delle attività produttive resta in ogni caso al centro dell’attenzione: “Come abbiamo già avuto modo di chiarire – sottolinea Codeluppi – questa è un’esigenza che la categoria dei commercianti condivide con convinzione, sia a livello associativo che nella percezione della grande maggioranza degli operatori. Sul principio, quindi, non si discute e non ci sono divergenze tra la categoria e l’amministrazione comunale: le modalità con cui declinare questo principio sono però determinanti e quelle ipotizzate nella bozza di Regolamento che era stata predisposta risultavano troppo penalizzanti”.

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