By Published On: 14 Febbraio 2018Categories: Attualità

Elezioni. I candidati PD si confrontano sul tema dei fanghi in agricoltura

 

Di seguito pubblichiamo comunicato stampa come giunto in redazione


Se per la legge nazionale un terreno inquinato da idrocarburi si può considerare bonificato quando la concentrazione di queste sostanze viene riportata entro la soglia di 50 milligrammi per chilo, per la Regione Lombardia i fanghi di depurazione da spargere sui campi agricoli possono contenere idrocarburi fino a 10 mila milligrammi per chilo.

Sta tutto in questa clamorosa sproporzione (200 volte tanto) il “caso fanghi”, un tema attorno al quale negli ultimi mesi è progressivamente cresciuta l’attenzione dell’opinione pubblica, grazie al generoso impegno di alcuni amministratori locali, tra cui in prima fila il sindaco di Lodi Vecchio, Alberto Vitale.

Mentre si attende il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato da 51 Comuni lodigiani e pavesi contro la delibera della giunta regionale che ha fissato l’abnorme limite di concentrazione degli idrocarburi nei fanghi a uso agricolo, la questione sarà al centro di un incontro promosso dalla Federazione Provinciale del Partito Democratico, in programma giovedì 15 febbraio a Cavenago d’Adda (ore 21.00, presso la sala consiliare del municipio, in piazza Matteotti). Ad affrontare l’importante argomento saranno i candidati del Pd al consiglio regionale Patrizia Baffi e Federico Moro ed il candidato alla Camera dei Deputati (Collegio uninominale maggioritario) Mauro Soldati, che con l’ausilio del geologo Alberto Maccabruni faranno il punto della situazione sulla contradditoria normativa nazionale (che stabilisce limiti di concentrazione degli idrocarburi nella legge sulle bonifiche ma non indica soglie nella legge sull’utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura), sui progetti di legge depositati in Parlamento, sugli orientamenti espressi in giurisprudenza (in particolare una sentenza della Cassazione dello scorso giugno) ma soprattutto sulle possibile conseguenze concrete dell’applicazione dei generosi limiti concessi dalla Regione.

“Quello tra agricoltura, ambiente e salute è un rapporto stretto e fondamentale – afferma il segretario provinciale Pd, Fabrizio Santantonio – che vive su equilibri precisi e delicati. Sul tema dei fanghi l’impressione è che in Lombardia si sia persa di vista l’esigenza di individuare con scrupolo questo punto di equilibrio, nel rispetto di un giusto principio di cautela. Non si tratta di opporsi all’uso in agricoltura dei fanghi di depurazione, ma di disciplinarlo in modo ragionevole, capendo quali siano le regole che possono garantire la tutela della salute e insieme consentire una pratica efficace per le imprese del settore”.

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