By Published On: 25 Ottobre 2012Categories: Attualità

Decreto Province – Assessore Capezzera: «A queste condizioni, per senso di responsabilità, Foroni stacchi la spina»

Le dichiarazioni del ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi, sono arrivate, qualche giorno fa, come un fulmine a ciel sereno. Se il destino delle Province è già segnato dal decreto “Salva Italia”, a sentire il ministro, la tempistica sulla morte degli enti sarà anche molto più rapida del previsto, senza più aspettare la naturale scadenza: «A fine mese ci sarà un decreto che stabilirà modalità e tempi. Quindi, saranno nominati dei commissari e si andrà al voto. Per il riordino, infatti, non è che si potesse attendere la naturale scadenza della consiliatura provinciale. Fatta la riforma, bisogna partire con il nuovo assetto quanto prima».

Entro pochi giorni, quindi, dovrebbe essere pronto il decreto al quale sta lavorano il ministro che stabilirebbe la data di morte delle Province così come le conosciamo. Giugno 2013 sarebbe il periodo, quando dovrebbero decadere i presidenti di Provincia e insediarsi al loro posto i commissari che gestiranno la fase di passaggio verso un nuovo ente con poteri limitati, con consigli non più eletti bensì formati dai sindaci i quali eleggerrano il nuovo presidente. La maggioranza delle Province (59) scadono nel 2014, compresa Lodi, mentre 6 nel 2013 ed il resto tra il 2105 e il 2106. Con l’imminente decisione sul commissariamento, invece, potrebbero aprirsi scenari nuovi in vista delle elezioni politiche di primavera in molte parti.

Durante la conferenza stampa odierna tenutasi nella sede dell’associazione Lodi Protagonista per presentare le nuove iniziative “anti Monti”, l’assessore Provinciale alla viabilità Nancy Capezzera (in foto) è intervenuta sulla questione senza troppi giri di parole: «Nessuno mi dice quando devo suicidarmi, non siamo dei passacarte, a queste condizioni e con un bilancio come quello attuale con risorse sempre più risicate non si può amministrare e non si possono garantire interventi importanti come quelli inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche. Per questo ho chiesto al Presidente Foroni di fermarsi prima, di staccare la spina. E’ una decisione – continua la Capezzera – che è dettata dal senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, poiché altrimenti non si potranno garantire nemmeno i servizi minimi. Riforma sì – conclude l’assessore – ma non si può andare contro la democrazia».

Nell’ipotesi che la giunta ed il consiglio provinciale venissero realmente sciolti (da Gennaio 2013), l’ente sarebbe sottoposto al commissariamento prefettizio.

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