By Published On: 2 Ottobre 2017Categories: Attualità

Commercio estero nel Lodigiano, crescono le esportazioni

 

I dati Istat riferiti al II trimestre 2017 relativi al commercio estero in provincia di Lodi mostrano variazioni in aumento rispetto allo scorso anno sia a Lodi che nel resto della regione.

L’interscambio locale, che ammonta a 4.027 milioni di euro, è in aumento del 17% rispetto al II trimestre 2016 e il saldo negativo, di -1.148 milioni di euro, risulta ampliato (era -883 milioni lo scorso anno). Di pari passo l’interscambio lombardo, pari a 122.738 milioni di euro, che aumenta del 7% tendenziale con un saldo negativo, -2.532 milioni, molto simile a quello rilevato un anno fa (era pari a –2.395 milioni).

A livello locale le esportazioni, pari a 1.440 milioni di euro, crescono del 12% rispetto a un anno fa, invece il dato riferito al singolo trimestre aprile-giugno è cresciuto del 13% nel confronto annuo e del 7% nel confronto trimestrale.

Sul dato regionale, pari a 60.103 milioni di euro, si osserva un 7% in più a livello tendenziale, mentre la performance del singolo trimestre mostra un +6% tendenziale e +7% congiunturale.

L’Europa, con un volume di 1.292 milioni di euro, si conferma il principale mercato di sbocco per le merci locali (90%), in incremento del 13% dal giugno 2016. Il dettaglio sui singoli Paesi conferma il maggior flusso di esportazioni verso la Spagna (35%), in aumento tendenziale del 4%, verso la Francia (19%), con un 32% in più, e verso la Germania (9%), con +1%. L’Asia, che acquista il 6% dei prodotti lodigiani, per un valore pari a 81 milioni di euro, compra il 21% in più rispetto a un anno fa. I maggiori partner commerciali sono: Giappone (14%) in aumento del 22%, Emirati Arabi Uniti (13%) in aumento del 19%, Singapore (12%) in aumento del 12%, Hong Kong (11%) in crescita del 139%.

Nell’ambito della manifattura, che rappresenta il 99% dei prodotti esportati, la tipologia di prodotto prevalentemente venduta all’estero in termini di valore si conferma essere quella dei Computer, apparecchi elettronici ed ottici (32% del totale) in calo dell’1%. Seguono, in ordine di importanza, le Sostanze e prodotti chimici (18%) in aumento del 6%, i Prodotti alimentari, bevande e tabacco (14%), aumentati notevolmente (+84%) e gli Apparecchi elettrici (12%), in aumento del 14%.

Classifica primi 10 tipologie di prodotti esportati

Classifica EXP2016 incidenza %

sul totale esportazioni

Apparecchiature per le telecomunicazioni 220.074.613 15,29
Computer e unità periferiche 216.019.024 15,01
Saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura, profumi e cosmetici 186.511.086 12,96
Prodotti delle industrie lattiero-casearie 150.386.909 10,45
Motori, generatori e trasformatori elettrici; apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità 120.336.623 8,36
Articoli in materie plastiche 65.187.284 4,53
Altre macchine di impiego generale 61.117.126 4,25
Apparecchiature di cablaggio 43.330.446 3,01
Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie 38.244.683 2,66
Altre macchine per impieghi speciali 28.672.544 1,99

 Le importazioni, di 2.587 milioni di euro, risultano in crescita del 19% tendenziale, invece la variazione riferita al periodo aprile-giugno è pari a +7% per il dato tendenziale e -2% per quello congiunturale. Le importazioni lombarde, pari a 62.635 milioni di euro, sono invece in aumento del 7% a livello tendenziale. I valori del II trimestre quantificano in un +5% la variazione tendenziale e una stabilità per quella congiunturale.

La quota di importazioni locali proveniente dall’Europa, pari 1.823 milioni di euro (il 70% del totale), sale del 17% nel confronto annuo, mentre quella riferita ai paesi asiatici, pari a 735 milioni, la cui incidenza è pari al 28%, è in aumento tendenziale del 35%. Il dettaglio sui singoli paesi mette in luce che il 23% dei prodotti europei proviene dalla Germania, in risalita del 41%, il 21% dalla Francia, in aumento del 15%, l’11% dai Paesi Bassi, con un incremento del 15% e il 9% dalla Spagna con un 8% in meno. Invece le merci asiatiche, provenienti per il 95% dalla Cina, risultano in calo del 28%.

Riguardo ai prodotti importati si osserva un’incidenza del 27% sul totale di Computer, apparecchi elettronici ed ottici (in aumento del 20%), un 18% di Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+79%), un 16% di Prodotti alimentari, bevande e tabacco (in aumento del 2%), e un 12% di Sostanze e prodotti chimici (+12%).

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