By Published On: 10 Aprile 2014Categories: Attualità

Codogno. Oltre 120 kg di pesci morti in roggia, la Polizia Provinciale interviene al depuratore

Una parte delle carpe morte in seguito all’inquinamento delle acque

Martedì pomeriggio la Polizia Provinciale è intervenuta a Codogno, su segnalazione della Polizia Locale, in un tratto della roggia Fossadazzo, in quanto a causa di uno svernamento inquinante si è verificata una moria di oltre 120 kg di pesci (tra cui grosse carpe), come appurato dagli agenti. Come spiegato dal comandante Arcangelo Miano, l’origine dello scarico in acqua sarebbe stato causato dall’impianto di depurazione di Codogno, gestito da SAL.

Dal canto suo SAL, ha fatto sapere, attraverso una nota stampa diffusa oggi, che “la Polizia Provinciale ha imposto il fermo dei lavori e il ripristino del funzionamento parzializzato del depuratore, sul quale SAL stava realizzando un intervento di manutenzione straordinaria”. (…) “Nei primi giorni di aprile infatti i tecnici di SAL avevano riscontrato alcuni intasamenti nelle tubature di collegamento tra i diversi manufatti nell’impianto. Per garantire la continuità del processo depurativo, i tecnici hanno messo in atto interventi di manutenzione ordinaria, quali la pulizia antispurgo e l’installazione di una pompa di emergenza. Gli interventi però non hanno consentito di superare la criticità, in quanto nel frattempo si sono intasati i due dissabbiatori posti a monte delle vasche di ossidazione, che rappresentano il cuore del processo di depurazione biologica. A quel punto si è reso necessario provvedere al fermo dell’impianto, prontamente comunicato nella mattina di martedì 8 aprile a tutte le autorità competenti e di controllo, per poter realizzare un intervento di manutenzione straordinaria con la sostituzione delle paratoie regolanti i flussi d’ingesso e l’attivazione sistema di by-pass. Ancorché i lavori di manutenzione straordinaria non fossero ancora terminati, nel pomeriggio dell’8 aprile è intervenuta la Polizia Provinciale che ha imposto il fermo dei lavori e la riattivazione dell’impianto. Il funzionamento del depuratore è tuttora parziale.”

“Verificheremo se tutto è stato svolto in maniera regolare – ha detto Miano – oppure se sussistono responsabilità, che potrebbero comportare sanzioni di carattere amministrativo oppure penale”.

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