By Published On: 3 Agosto 2012Categories: Attualità

CAVENAGO. ECOADDA CHIEDE UN AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA, IL COMITATO INSORGE

discarica sindaco maiocchi

Al centro il sindaco di Cavenago con l'assessore Elena Maiocchi

Al termine di un sopralluogo effettuato ieri alla discarica della frazione Soltarico, alla presenza dei responsabili di EcoAdda (società che gestisce l’impianto), del sindaco di Cavengao, del presidente del Parco Adda Sud, Silverio Gori, e dell’assessore provinciale all’ambiente, Elena Maiocchi, è emerso che la società ha presentato in questi giorni in Provincia la richiesta per un nuovo ampliamento. Da quel di Palazzo San Cristoforo però, era categorica l’intenzione di non effettuare nessun altro ampliamento. Lo stesso presidente della Provincia Pietro Foroni aveva a suo tempo annunciato tale decisione.

Si tratterebbe, non di un ampliamento (su nuove aree), bensì, sottigliezze della lingua italiana, di una “riprofilatura”, come è stata definita dai tecnici di EcoAdda, ovvero un innalzamento di 2 metri, su circa metà degli accumuli, calcolato sul loro vertice (il punto più alto passerebbe così da 23 a 25 metri). Ampliamento o riprofilatura, fatto sta che alla fine, in base a questa richiesta, sarebbero almeno 80.000 i metri cubi in più di rifiuti che finirebbero in discarica. Il progetto resta per ora al vaglio della Provincia e non è detto che venga approvato. Infatti, Elena Maiocchi, ha detto sottolineato come la pratica sia ancora da valutare e si riservata, come il sindaco di Cavenago, Sergio Curti, di prendere una decisione solo dopo averla esaminata.

discarica centrale biogas

Captazione del biogas, torcia e centrale per la produzione energetica

Durante il sopralluogo si è fatto il punto anche su altre due questioni che da diverso tempo avevano suscitato le perplessità del comitato “No ampliamento alla discarica”: il mancato utilizzo del biogas derivato dai conferimenti per produrre energia elettrica e l’ormai nota questione della formazione di un laghetto nel campo adiacente alla discarica. Purtroppo, però, al sopralluogo il comitato non è stato invitato.

Per quanto riguarda il Biogas, assicurano i rappresentanti di EcoAdda, finalmente si è giunti ad una conclusione. Il biogas attualmente viene captato (come prevede la legge) e poi bruciato, assieme alla possibilità di riutilizzarlo per la produzione di energia. Tutto fermo al palo per colpa di una cabina elettrica del quale non si riusciva, in parole povere, a risalire alla “titolarità”. Ora però, la matassa è stata sgarbugliata e nei prossimi dieci giorni ci saranno le condizioni per allacciarsi alla rete Enel: la cabina sorge su un terreno di proprietà della Provincia, che lo concede in uso al comune di Cavenago (in cambio di un canone annuo di 7.500 euro), che lo concede in uso ad Ecoadda, la quale poi riconoscerà al comune una quota derivante dall’energia immessa in rete.

Escavatore in azione per dimostrare che il terreno del laghetto è asciutto e non esce acqua dalla falda

Questione laghetto, in sintesi (l’acqua analizzata è risultata pulita): secondo il comitato questo laghetto (in questi giorni quasi del tutto prosciugato, ma che aveva raggiunto un picco massimo di oltre 700 mq ed una profondità di 70 cm circa, dai rilevamenti effettuati dallo comitato stesso) è sorto nei giorni successivi l’ultimo conferimento di rifiuti sui lotti 1-2-3 sopra il terreno di proprietà della Provincia, durante il dicembre 2007. Si tratta di acqua che sorge dalla falda acquifera, probabilmente “sollecitata” dal peso dei conferimenti che avrebbero creato una sorta di “ernia” in uno speciale telone “contenitivo” alla base della discarica? L’acqua avrebbe quindi trovato uno sfogo nel campo? Se sussiste questa “ernia” che fà fuoriscere l’acqua della falda a lato della discarica, potrebbero esserci altrettanti riversamenti di fluidi inquinanti in falda?  Sono questi i quesiti che si pongono gli attivisti del comitato.

Secondo la società, invece, a verifiche effettuate, si tratterebbe di una innocua formazione dovuta ad una serie di fattori:  la naturale depressione del campo, che forma una conca dove si deposita l’acqua piovana, unitamente ad un terreno argilloso (portato anche da lavorazioni della discarica) e ad un “trasudamento” di un attiguo canale più a monte rispetto al laghetto. I rappresentanti Ecoadda non escludono che in minima parte possa aver influito anche il peso della discarica, ma comunque non si

Lo striscione di protesta del comitato

tratterebbe di una situazione di pericolo ambientale, anzi, considerata la varietà di piante, insetti e animali che il laghetto ha attirato, Ecoadda ha in mente un altro progetto, presentato sempre in questi giorni al Parco Adda Sud. Si tratterebbe di un percorso naturalistico, una “camminata” che illustri a scolaresche e cittadini le bellezze della natura. “Questo a dimostrazione di quanto teniamo all’ambiente, un’eredità che vogliamo lasciare per ringraziare il territorio”.

Proprio oggi, poco fa (12:30), il comitato ha provveduto a issare nei pressi della discarica, su una proprietà privata, uno striscione di protesta contro l’ipotetico ampliamento.

Ulteriori aggiornamenti nelle prossime edizioni.

QUI LA PRECISAZIONE DELLA PROVINCIA DI LODI: “NESSUNA DECISIONE ASSUNTA”.

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