By Published On: 19 Febbraio 2018Categories: Attualità

Casale, Pedrazzini incontra lavoratori coop e imprenditori locali

LODI, 19 FEBBRAIO 2018 – “Il mondo delle cooperative va certamente adeguato sul fronte del fisco e del lavoro, eliminando le zone d’ombra che esistono ancora in troppi casi, riconoscendo un’eccezione per le cooperative sociali, che svolgono servizi essenziali per la collettività e vanno sostenute”. Claudio Pedrazzini, Presidente di Forza Italia nel Consiglio regionale della Lombardia e candidato del centrodestra nel Collegio uninominale di Lodi e Sudmilano per la Camera dei Deputati, lo ha detto durante un incontro organizzato da Forza Italia presso il ristorante “La Piazzetta” di Casalpusterlengo domenica sera, 18 febbraio 2018, al quale hanno partecipato anche l’eurodeputato azzurro Massimiliano Salini, i candidati forzisti del territorio a Regionali e Politiche, numerosi imprenditori e una folta rappresentanza del mondo cooperativo e di lavoratori impiegati presso il colosso delle carni Inalca.

Nel suo intervento, Claudio Pedrazzini si è soffermato sulla necessità di “una vera riforma del lavoro, che tuteli tutti i lavoratori, con particolare riguardo a quanti svolgono professioni usuranti e in condizioni di oggettiva difficoltà. Il mondo cooperativistico deve essere ripensato: spesso assistiamo a fenomeni di sfruttamento della mano d’opera e anche all’utilizzo scorretto dei benefici fiscali. Proprio i benefici fiscali e le agevolazioni di cui godono le cooperative, a differenza del normale sistema imprenditoriale, hanno finito con l’incentivare spesso comportamenti scorretti da parte di taluni, che aprono e chiudono le cooperative secondo opportunità economiche, spostando lavoratori da una parte all’altra, in condizioni sempre precarie, e riservando loro trattamenti economici al ribasso. Troppo spesso assistiamo anche al reclutamento di lavoratori stranieri che sono più disponibili ad accettare condizioni di lavoro sfavorevoli e pagamenti inadeguati, a discapito della nostra manodopera”.

“Ma così come c’è una parte del mondo cooperativo da “normalizzare”, ce n’è un’altra da salvaguardare: parlo delle cooperative sociali – ha aggiunto Pedrazzini – per le quali sono state cambiate da un anno all’altro le condizioni in cui operano, mettendo in grave difficoltà i loro bilanci e pregiudicandone addirittura l’esistenza. Mi riferisco in particolare alla riforma dell’Iva del governo di centrosinistra, che ha incrementato l’aliquota per le prestazioni socio-sanitarie ed educative senza più la possibilità di optare per il regime di esenzione, strumento ancora valido invece per altri soggetti erogatori come onlus, fondazioni, enti profit e no profit. Non solo si è creata una disparità di trattamento nel mondo dell’assistenza, ma le cooperative si sono anche viste cambiare le condizioni sulla base delle quali avevano vinto appalti e stipulato contratti negli anni precedenti. Così la sinistra rischia di far chiudere anche le realtà cooperative più sane”.


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