By Published On: 7 Novembre 2018Categories: Attualità

Carenza medici ospedali pubblici. Pravettoni: «Con autonomia più competenze alla Lombardia anche nel settore sanità»

Milano, 6 novembre. Via libera dal Consiglio Regionale lombardo all’unanimità alla mozione che impegna la Giunta ad intervenire presso il Governo per chiedere lo sblocco delle assunzioni di personale ospedaliero nelle Regioni con bilancio in pareggio, al fine di ridurre le liste d’attesa, in particolare nei reparti di emergenza – urgenza. La mozione, inoltre, chiede che nell’ambito del negoziato con il Governo per una maggiore autonomia della Lombardia, vi sia una più ampia ottimizzazione nella gestione dei corsi universitari, in particolare nella definizione del numero di posti dei corsi di formazione per i medici di medicina generale e accesso alle scuole specializzate.

“Come gruppo Lega – spiega il consigliere Selene Pravettoni, membro della commissione Sanità di Regione Lombardia – abbiamo votato compattamente a favore della mozione. Siamo convinti, infatti, che il percorso verso una maggior autonomia di Regione Lombardia, possa portare la nostra Regione ad avere più competenze anche in questo settore che, da troppo tempo sta risentendo delle criticità legate al blocco delle assunzioni a livello nazionale. La finanziaria del 2012 ha stabilito che, entro il 2020, le Regioni per il personale sanitario non potranno spendere più di quanto facessero nel 2004, con un ulteriore taglio di un punto percentuale e mezzo. Ciò ha ovviamente comportato difficoltà nelle assunzioni anche nella nostra Regione tanto che nello scorso luglio i sindacati del comparto sanitario, hanno siglato un accordo con la DG Welfare che prevede la riduzione delle quote previste per gli incentivi del 2018 per il personale, il cui risparmio permetterà nuove assunzioni e, quindi, turni di lavoro meno stressanti e un’offerta sanitaria più efficiente. Il totale risparmiato, circa 16 milioni e mezzo di euro è destinato all’assunzione di 250 contratti a tempo indeterminato. Sono convinta – conclude Pravettoni – che i professionisti del futuro, debbano essere formati anche in base ai bisogni e alle necessità specifici dei singoli territori”.

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