By Published On: 10 Giugno 2016Categories: Attualità

Amianto al Consorzio, la denuncia dei 5 Stelle: «Una storia di indifferenza e dinieghi» (FOTOGALLERY)

Come giunto in redazione di seguito pubblichiamo nota stampa del M5S di Lodi


Almeno 4950mq di amianto a pochi passa dalla stazione ferroviaria, anche se dalla misurazione da Google Earth, seppur imprecisa, sembrano mancare all’appello circa 1400mq.

Una storia di indifferenza e dinieghi che affonda le sue origini nel 2012, quando un gruppo di residenti, preoccupati per il cattivo stato di conservazione dell’amianto e le incursioni notturne dei vandali, decidono di contattare ASL e Comune di Lodi per avere informazioni.

Le origini

Emerge subito un quadro abbastanza preoccupante. Le relazioni evidenziano il cattivo stato di conservazione delle coperture d’amianto, le quali dovrebbero comunque essere bonificate entro il 2013. Sui punteggi degli indici di degrado però si apre il primo giallo. Le dichiarazioni sull’età del cemento amianto sono discordanti tra i documenti presentati (vedi nota a più pagina), per cui in realtà la situazione potrebbe essere ben più grave. Inoltre, seppur consentito dalla legge, gli indici di degrado sono stati calcolati con un autocertificazione della Agricola Sementi Srl. Inoltre, le analisi per l’iscrizione al censimento dell’amianto risalgono al 2007.

Scade il tempo massimo per la bonifica

Arriviamo a fine 2013, ma la bonifica non viene eseguita. I cittadini quindi contattano nuovamente l’ASL, che risponde dicendo che a Novembre 2014 hanno scritto al Comune di Lodi per sollecitare un ordinanza sindacale, così da poter dare il via all’iter per avviare la bonifica in rivalsa.
Dai documenti dell’ASL che i cittadini ottengono però non risulta alcuna risposta del Comune.

Gennaio 2015 tornano a sollecitare l’ASL che scrive ancora al Comune, ma anche qui non c’è nessuna evidenza di risposta da parte del Comune.

Marzo 2015 ancora stessa cosa. A quel punto i cittadini decidono di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, non trovando alcuna collaborazione da parte del Comune di Lodi.

I cittadini di fronte all’indifferenza del Comune si rivolgono al M5S

Marzo 2016, di fronte alla totale mancanza di risposte da parte del Comune ed in seguito ai risultati che il M5S aveva ottenuto con la Ex Cetem, gli abitanti della zona ci contattano e ci illustano il caso.

Il 12 Aprile 2016 facciamo la prima richiesta di accesso agli atti con cui chiediamo al Comune di avere accesso ai documenti mancanti (ordinanza comunale e indice di degrado). Nessuna risposta. Il 18 Aprile sollecitiamo e il Comune di Lodi ci invia SOLO gli indici di degrado. Nel frattempo grazie a Il Cittadino e Il Giorno iniziamo a raccontare la vicenda alla cittadinanza.

Non avendo ancora ottenuto nessuna risposta, il 31 Maggio facciamo una seconda richiesta di accesso agli atti. Ancora niente.

Il 7 Giugno sollecitiamo ancora. Niente.

L’8 Giugno scriviamo al Segretario Comunale, al Difensore Civico e al cittadino e a Il Cittadino per denunciare la grave violazione della normativa sulla trasparenza.

Il 9 Giugno esce l’articolo sul giornale e nel pomeriggio riceviamo finalmente una risposta con l’ordinanza.

Arriva l’ordinanza sindacale, datata 27 Maggio 2016

Con stupore (relativo, purtroppo, visto i precedenti) scopriamo che l’Ordinanza Sindacale è stata emessa il 27 Maggio 2016, quasi 3 anni dopo il tempo massimo entro cui la bonifica doveva essere fatta, quasi 2 anni dopo il primo sollecito dell’ASL e oltre un mese dopo la nostra prima richiesta di accesso agli atti.

Il disinteresse per la salute dei cittadini

Questa vicenda dimostra ancora una volta come questa amministrazione abbia agito con superficialità e inadeguatezza sulle questioni inerenti la salute pubblica e l’incolumità dei cittadini.
Dopo la Cetem, anche con il Consorzio va in scena la stessa identica sceneggiata, questa volta ancor più grave, venuto alla ribalta solo grazie all’interessamento del M5S.

Ancora una volta il caso riguarda l’amianto, 5000 mq su cui l’ASL già nel Novembre 2014 aveva sollecitato un intervento del Comune di Lodi con un’ordinanza sindacale, che come si può vedere dai documenti non è mai stata fatta, se non solo in seguito al nostro intervento. Uggetti per quasi due anni ha completamente ignorato il problema, dimostrando come per lui non fosse prioritario. Fino a quando il M5S non è intervenuto sul caso (12.04.2016) il Comune non si è mai mosso neanche per ricostruire la vicenda e identificare possibili soluzioni. La visura camerale, indispensabile per capire quali vie percorrere per obbligare a bonificare, risale al 15 Aprile 2016, tre giorni dopo la nostra prima richiesta di accesso agli atti.

In tutta questa vicenda emerge un palese e diffuso disinteresse degli amministratori verso la salute dei cittadini. Nonostante il lodigiano sia una terra dilaniata dai tumori, chi amministra non pare preoccuparsene minimamente. Anche dopo la nostra denuncia sulla Cetem il quadro generale è rimasto invariato. Ora, dopo mesi di battaglie, il Comune ha predisposto la bonifica della Cetem, eppure non avevano fatto nulla per il consorzio. In sostanza è il M5S che sta dettando l’agenda politica a questa Giunta. Una ragione in più perchè Uggetti deve dimettersi. 

Il sindaco dovrebbe essere il responsabile della salute dei cittadini, eppure l’Ex Cetem prima e il Consorzio ora, dimostrano quanto questo non sia vero.

Cosa faremo ora

Ora presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere che vengano accertate le responsabilità dei ritardi, sia relativi alla mancata bonifica che nell’emanazione dell’Ordinanza sindacale.
Il Movimento 5 Stelle chiede che venga immediatamente commissionata una nuova perizia per valutare lo stato di degrado delle coperture in amianto, dato che gli unici disponibili sono basati su dati del 2007. Sulla base dei risultati chiediamo che venga predisposto un piano dettagliato dei lavori per la messa in sicurezza del sito da avviare immediatamente e un piano di bonifica che andrà eseguita al più presto, visti i notevoli ritardi, la densità abitativa in cui si trova l’area e alla vicinanza a luoghi di grande affluenza di persone come la stazione ferroviaria.

I lavori potranno essere svolti in rivalsa sul privato, in maniera tale che il Comune anticiperà solamente i soldi, rivalendosi poi sui proprietari e potendo contare come garanzia sul grande valore dell’area. Questa è la stessa procedura che proponemmo al Comune per risolvere la questione Cetem. Auspichiamo che questa volta il Comune di Lodi dimostri senso di responsabilità e eviti di perdere tempo in difese imbarazzanti salvo poi, dopo mesi recepire, in pieno la nostra proposta.

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