Agricoltura regionale e lodigiana ancora in forte crisi in tutti i comparti
Agricoltura regionale e lodigiana ancora in forte crisi in tutti i comparti – Sono stati presentati i risultati dell’indagine congiunturale sulla situazione del settore agricolo lombardo nel quarto trimestre 2015.
Il 2015 si chiude con la conferma della situazione di crisi in cui versa l’agricoltura regionale da un anno e mezzo a questa parte, causata da una domanda interna ancora debole, nonostante la ripresa dei consumi, e da un eccesso di offerta sui mercati internazionali. Anche il commercio estero, la cui crescita ha contrastato a lungo il calo della domanda interna, nell’ultimo periodo ha evidenziato un rallentamento. Proseguono le difficoltà della zootecnia, soprattutto per quanto riguarda il latte e le carni suine, e, in misura minore, della cerealicoltura, mentre si conferma il buon stato di salute del comparto vitivinicolo.
La redditività delle imprese si conferma su livelli non soddisfacenti, anche a causa del rallentamento delle esportazioni agroalimentari, che avevano svolto un ruolo di compensazione importante durante la fase più acuta della crisi dei consumi interni.
Il comparto lattiero-caseario, che più degli altri ha contribuito alla recente crisi visto il peso rilevante sull’agricoltura regionale e lodigiana in particolare, si conferma in forte difficoltà, con quotazioni del latte spot ancora in discesa e un prezzo alla stalla che non consente il recupero dei costi produttivi. Sul settore pesa l’eccesso internazionale di offerta e il calo della domanda proveniente dall’estremo oriente.
In significativo peggioramento risulta la situazione delle carni suine, le cui quotazioni si sono portate sui livelli più bassi degli ultimi 3 anni. Nonostante il calo dei costi produttivi, il settore ha registrato la redditività più bassa tra tutti i comparti.
Si conferma la situazione prevalentemente negativa della cerealicoltura lombarda, i cui indici assumono valori simili a quelli del complesso dell’agricoltura: l’andamento dei prezzi sui mercati internazionali rimane orientato al ribasso per quello che riguarda i frumenti, mentre risulta leggermente migliore il trend per mais e riso, le cui quotazioni si posizionano su livelli superiori a quelle di un anno fa.
Positiva invece la valutazione per il comparto vitivinicolo, che si conferma il settore più in salute dell’agricoltura lombarda, nonostante il rallentamento delle esportazioni; a questo risultato ha contribuito l’ottimo esito della vendemmia in termini qualitativi e l’andamento favorevole dei prezzi per i vini DOP-IGT.
Le valutazioni sulla domanda di mercato nazionale registrano un lieve peggioramento rispetto agli ultimi trimestri. In particolare la domanda nazionale è giudicata scarsa dal 45% degli intervistati, a fronte di un esiguo 15% che la valuta superiore alla norma.
L’andamento negativo delle variabili fin qui analizzate si riflette naturalmente sui giudizi in merito all’andamento della redditività aziendale: praticamente non si registrano casi di redditività “molto positiva” (solo lo 0,7%) e quelli che la indicano “positiva” si limitano al 17%; ben più consistenti i casi di redditività “negativa” (38%) e “molto negativa” (8%).
“La ripresa dei consumi è ancora troppo debole per incidere in maniera sensibile sulla domanda all’ingrosso di beni alimentari. Le notizie migliori giungono invece sul fronte dei costi produttivi, dove grazie al forte calo del petrolio le spese energetiche e quelle per concimi registrano un arretramento – ha osservato Carlo Gendarini, Presidente della Camera di Commercio di Lodi. Guardando più direttamente al Lodigiano, preoccupano in particolare la difficoltà del comparto lattiero-caseario”.
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