By Published On: 19 Aprile 2013Categories: Attualità

Acque inquinate. SAL: “Gli svernamenti delle scorse settimane sono dovuti a pioggia e limitazioni carico in ingresso depuratore”

roggia turano

«Nessun malfunzionamento o cattiva manutenzione dell’impianto di depurazione di Comazzo. Sabato 15 aprile su alcuni quotidiani di stampa locale è apparsa la notizia della presenza di tracce di reflui solidi nella roggia Barbolone in località Lanca di Bocchi a Comazzo, dove la Polizia Provinciale ha chiesto l’intervento dell’ARPA». SAL, che gestisce tutto il ciclo di raccolta e depurazione delle acque reflue, spiega che lo sversamento non è imputabile né al cattivo funzionamento del depuratore né alla cattiva manutenzione, ma semplicemente al troppo pieno della condotta fognaria mista che nella fattispecie ha risentito delle condizioni atmosferiche che hanno recato abbondanti piogge nelle ultime settimane.

“Questi fenomeni – si legge in una nota stampa – sono ampiamente conosciuti e dipendono dallo schema di funzionamento delle reti fognarie miste, quindi non devono destare allarme per il cattivo funzionamento dei depuratori o preoccupazione per i corpi idrici ricettori. E’ proprio per garantire il corretto funzionamento dei depuratori che sulla rete fognaria vengono predisposti degli sfioratori in grado di limitare a valle la portata massima in ingresso agli impianti. Nei periodi di pioggia, con un effetto che si procrastina nel tempo anche successivamente all’evento atmosferico, i depuratori sono in grado di funzionare bene fino al raggiungimento del limite di portata misurato in abitanti equivalenti e quindi calibrato sulle quantità di reflui prodotti giornalmente dagli scarichi civili del territorio afferente. In presenza di reti fognarie miste, che raccolgono sia le acque nere che le acque meteoriche – nel Lodigiano la quasi totalità delle fognature sono proprio di tipo misto – in tempo secco la fognatura convoglia al depuratore solo i reflui civili, permettendone il normale e corretto funzionamento. Durante eventi di piogge consistenti, come quelli che si sono verificati nelle ultime settimane, proprio per non eccedere la massima capacità di carico al depuratore, una piccola porzione degli scarichi viene scolmata direttamente nel recettore finale che è in grado di tollerarla, attraverso il naturale processo di auto depurazione. Generalmente sono le acque meteoriche, la parte “più pulita” del refluo, a defluire, ma spesso, il dilavamento della fognatura provoca il sollevamento dei sedimenti e di materiali impropriamente scaricati  dalle utenze civili che in alcuni casi, come è successo a Comazzo, sfiorano dalle condotte e si riversano nel corpo idrico recettore. Ed è proprio nei periodi di secca delle rogge che questi fenomeni si accentuano lasciando sui fondali e sulle sponde dei canali irrigui, momentaneamente asciutti, quei materiali solidi derivanti dall’uso improprio degli scarichi civili.”

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