By Published On: 11 Gennaio 2017Categories: Politica

Mercati, Pedrazzini: «Bolkestein direttiva sbagliata, ma la proroga rischia danneggiare ambulanti e comuni»

“E’ fondamentale non interrompere la pubblicazione dei bandi sul commercio in area pubblica e le loro procedure attuative. I Comuni non devono esporsi al rischio, in caso di mancata conferma della proroga al 2018 decisa dal Governo alla fine dell’anno scorso, di non avere poi i tempi tecnici per l’attuazione del percorso definito dall’Intesa Stato-Regioni del 2012. E soprattutto non devono esporre le piccole imprese del settore al rischio di non poter più esercitare la loro attività”. Claudio Pedrazzini, Presidente di Forza Italia nel Consiglio regionale della Lombardia, chiarisce così il voto con il quale il gruppo azzurro ha bocciato le mozioni sulla direttiva Bolkestein presentate oggi in aula dal M5S e dalla Lega Nord e che prendevano spunto dalla proroga al 2018 della validità delle licenze in essere contenuta nel cosiddetto decreto Milleproroghe.
“Non cambiamo il nostro giudizio sulla Bolkestein, che per quanto ci riguarda è una direttiva ingiusta, che penalizza il commercio su area pubblica e della quale auspichiamo una modifica in sede europea – spiega ancora Pedrazzini -. Ma il Milleproroghe, anziché favorire le piccole e piccolissime imprese, spesso individuali, che caratterizzano il tessuto dei nostri mercati urbani, mette in discussione l’intesa raggiunta dopo anni di confronto tra Governo, Regioni, Comuni e Associazioni di categoria, che tutelava il posto di lavoro di chi ha investito tempo e risorse nel commercio su area pubblica, prevedendo di assegnare nei bandi punteggi più alti in base alla storicità delle imprese e alla professionalità degli ambulanti. Il decreto del Governo va cambiato, perché la proroga rischia di rivelarsi incompatibile con l’ordinamento comunitario e di prestare il fianco a infiniti ricorsi che lascerebbero senza tutela soprattutto gli ambulanti. Chiediamo agli enti locali lombardi di continuare con la pubblicazione dei bandi, per evitare il caos che potrebbe scaturire da una bocciatura comunitaria o dalla mancata conversione del decreto”.
“Difese estreme rischiano di confondere ancor di più una legislazione di per sé poco chiara, causando danni imprevedibili, come purtroppo accaduto in passato – conclude Claudio Pedrazzini – nella vicenda delle quote latte, di cui tutti dovrebbero avere buona memoria”.

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