Interrogazione PD in Senato sulle scuole di Lodi
Come giunto in redazione di seguito pubblichiamo Interrogazione del PD in Senato sulle scuole di Lodi
Atto n. 4-00588 – Pubblicato il 25 settembre 2018, nella seduta n. 39
MALPEZZI, MIRABELLI, MARCUCCI, IORI, RAMPI, VERDUCCI, ALFIERI, ASTORRE, BELLANOVA, BINI, BITI, BOLDRINI, BONIFAZI, CERNO, CIRINNA’, COLLINA, CUCCA, D’ALFONSO, D’ARIENZO, FARAONE, FEDELI, FERRARI, GARAVINI, GIACOBBE, GINETTI, GRIMANI, LAUS, MAGORNO, MANCA, MARGIOTTA, MARINO, MESSINA Assuntela, MISIANI, NANNICINI, PARENTE, PARRINI, PATRIARCA, PINOTTI, PITTELLA, RENZI, ROJC, ROSSOMANDO, SBROLLINI, STEFANO, SUDANO, TARICCO, VALENTE, VATTUONE
Ai Ministri dell’istruzione, dell’università e della ricerca e degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Premesso che:
alcuni mesi fa, il Comune di Lodi ha approvato il nuovo regolamento sull’accesso ai servizi accessori della scuola, come mense e scuolabus; servizi scuola stranieri tale delibera stabilisce che, “ai fini dell’accoglimento della domanda”, vengono considerati “anche i redditi ed i beni immobili o mobili registrati disciplinati dall’articolo 816 del Codice civile, eventualmente posseduti all’estero e non dichiarati in Italia”. E, inoltre, precisa che “i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea devono produrre – anche in caso di assenza di redditi o beni immobili o mobili registrati – la certificazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato esterno – corredata di traduzione in italiano legalizzata dall’Autorità consolare italiana che ne attesti la conformità”;
chi non potesse produrre tale documentazione dovrà pagare il massimo delle tariffe per l’accesso alla mensa scolastica o al servizio di scuolabus, essendo, dunque, privato della possibilità di beneficiare di alcuna agevolazione;
appare del tutto evidente la volontà di escludere dall’accesso a tali servizi tutti i nuclei familiari dove compare anche solo un extracomunitario poiché la certificazione patrimoniale non si può ottenere in diversi Paesi, tra cui Afghanistan, Libia, Siria, Yemen, mentre è di fatto impossibile da conseguire in altri Paesi come Senegal, Marocco, Kenya, Ecuador o Egitto;
pertanto dall’autunno 2017 il regolamento per l’accesso agevolato ai servizi comunali (asili, mense, scuolabus, trasporto sociale, eccetera) richiede per i cittadini di Stati non europei, diversamente dalla legislazione vigente, la consegna di una certificazione o costosa o impossibile da produrre. Ciò sta negando a molti cittadini la possibilità di usufruire di questi servizi con le agevolazioni a cui avrebbero diritto;
ad oggi, solo 4 famiglie su 94 sono riuscite a produrre la documentazione richiesta;
alcune associazioni hanno presentato un ricorso al tribunale di Milano contro il regolamento dell’amministrazione considerato “discriminatorio ai sensi del diritto nazionale e/o del diritto Ue”,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione e se non ritengano che tale decisione, oltre a discriminare i bambini nell’accesso ai servizi accessori della scuola, non violi le norme della la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e le direttive europee in materia di divieto di discriminazione sulla base della nazionalità e dello status di immigrazione.
Atto: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1076186
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