Lodi. Serve alcol a minorenni, denunciata barista
L’allarme dovuto all’abuso di alcol tra i ragazzini suona forte e chiaro tra gli addetti ai lavori, intesi anche le Forze dell’Ordine impegnate a far fronte a un problema impellente, attuale e soprattutto alimentato da esercenti e baristi, per così dire, “negligenti”. Infatti, non è bastato lo spavento per la tragedia sfiorata pochi giorni fa, quando una 16enne di Borgo San Giovanni è stata ricoverata per abuso etilico, perché la sera del 10 giugno i carabinieri della Sezione Radiomobile del NOR della Compagnia di Lodi e quelli della Stazione di Lodi, in una sorta di “joint venture” nell’ambito dei controlli del territorio finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati susseguenti ad abuso d’assunzione di bevande alcoliche e/o sostanze psicotrope, hanno purtroppo riscontrato che la cattiva abitudine di servire alcolici ai ragazzini non è passata di moda.
I fatti sono stati accertati poco prima delle 22:00 in un bar in prossimità di Piazzale Broletto, all’interno del quale i carabinieri hanno accertato che una barista, senza accertarsi preventivamente dell’età di alcuni avventori il cui aspetto ne denotava in maniera evidente la minore età, ha servito bevande alcoliche a una 15enne di Castiraga Vidardo e ad una 16enne di Massalengo, reiterando la condotta illecita poco dopo, servendo alcolici anche a tre ragazze 17enni, tra cui una di Cerro al Lambro, una di Lodi e la terza di Secugnago.
Per la somministrazione dell’alcol alla 15enne, Z.S. è stata deferita alla Procura della Repubblica di Lodi ai sensi dell’art. 689 del C.P., che prevede la pena dell’arresto fino a un anno, mentre per la somministrazione di alcol alle altre ragazze, in quanto minorenni di età compresa fra i 16 e 18 anni, è stata elevata la sanzione di 333 € ai sensi dell’art. 14 ter della legge 30 marzo 2001 n.125 e, considerata la recidiva accertata nell’arco della stessa serata, gli operanti hanno inviato opportuna segnalazione anche alla competente Autorità Amministrativa, che valuterà se sospendere l’attività commerciale, che rischia una chiusura fino a un massimo di 12 mesi.
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