Una rete a supporto di anziani e famiglie
Un piano triennale di supporto agli anziani del territorio e ai loro familiari. Parte il progetto S.I.L.V.E.R., presentato il 30 maggio presso la Fondazione Maria Cosway di Lodi. Sono intervenuti Giovanna Gargioni, Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ambito di Lodi, Andrea Furegato, Sindaco del Comune di Lodi, Mauro Parazzi, Presidente Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, Marco Rasconi, Consigliere di Fondazione Cariplo e Ilaria Gandini, Responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito di Lodi, che hanno descritto nel dettaglio gli obiettivi e le strategie del piano.
Sarà finanziato complessivamente con circa 930 mila euro, grazie a un contributo di Fondazione Cariplo pari a 630 mila euro e al cofinanziamento di tutti i partner del progetto. Negli ultimi anni è emersa sempre più forte la consapevolezza che l’attuale sistema di offerta di servizi sociali e socio sanitari non risponde ai bisogni di anziani autosufficienti. Come ha sottolineato Gargioni, “stiamo lavorando a un intervento che porti al benessere fisico, emotivo e sociale della persona. Siamo convinti che questo determinerà un minor carico sul sistema sanitario e la prevenzione di situazioni che potrebbero sfociare in emergenze”.
Il piano permetterà di completare e integrare l’offerta di supporto per gli anziani attraverso interventi di tipo domiciliare sociale, socio-sanitario, sanitario e/o volti alla socializzazione. Saranno strategie pensate in un’ottica preventiva e non emergenziale, che daranno supporto anche alle loro famiglie e ai caregiver. Il progetto punta a raggiungere 500 anziani nel triennio, grazie ai punti di accesso e di intercettazione dislocati in 5 comuni: Lodi, Casalpusterlengo, Codogno, Zelo Buon Persico, Sant’Angelo Lodigiano “Tante le linee di azione del progetto”, ha detto Gandini.
“Anzitutto stiamo compiendo una mappatura dei servizi attraverso la rilevazione nei Comuni, per approfondire le attività presenti e metterle a disposizione attraverso la Bacheca Digitale, una piattaforma già attiva sul sito dell’Ufficio di Piano. La seconda fase vedrà l’individuazione del bisogno e la stesura del progetto individualizzato. Per entrare in contatto con il piano, saranno attivati dei punti unici di accesso e intercettazione.
Una volta segnalato il bisogno, partirà la richiesta all’equipe multidisciplinare, e, a seconda dei bisogni dell’anziano, verranno attivati i servizi. Ci saranno quelli più leggeri come l’aiuto domestico, i pasti, la spesa e la prenotazione di visite mediche, quelli sociosanitari, come il supporto psicologico e la fisioterapia, e quelli ricreativi e di socializzazione”. Il progetto S.I.L.V.E.R.
Sarà sviluppato in sinergia con Azienda speciale Consortile Servizi Intercomunali-ACSI, in qualità di ente capofila del Piano di Zona dell’Ambito di Lodi, Comune di Lodi, ASSC-Azienda Speciale di Servizi di Casalpusterlengo, Fondazione Caritas Lodigiana, ASP Basso Lodigiano, Fondazione Santa Chiara, Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, Fondazione Opere Pie Riunite Di Codogno Onlus, Centro Servizi Volontariato Lombardia Sud, Auser insieme territoriale della Provincia di Lodi, UniTre Lodi e Il Mosaico Servizi.
“Potenziare la capacità delle comunità di rispondere ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie: è questo l’obiettivo del bando Welfare in Ageing con cui Fondazione Cariplo ha sostenuto il progetto SILVER a Lodi”, ha dichiarato Rasconi. “Di fronte ai trend demografici a cui stiamo assistendo, dobbiamo lavorare in ottica preventiva invece che su situazioni di bisogno conclamato. Sostenere gli anziani prima che scivolino in una condizione più difficile”. La forza di S.I.L.V.E.R.
Si manifesta nella coprogettazione: Enti istituzionali, Enti del Terzo Settore, RSA, associazioni di volontariato e altri attori informali collaboreranno sulle tematiche relative agli anziani, per individuare e raggiungere il maggior numero di persone possibili. “Negli ultimi anni abbiamo visto nascere diverse progettualità significative condivise con tutto il territorio per rispondere a bisogni differenti”, ha affermato Parazzi. “In questo modo si considera l’agire sociale come un agire per il futuro, per lo sviluppo che tiene insieme coesione sociale, inclusione e lavoro. Dobbiamo puntare sulle infrastrutture immateriali come le reti: vanno appoggiate, sostenute e stimolate”.
Attraverso l’istituzione di un tavolo territoriale anziani, inoltre, la realizzazione delle iniziative potrà aprirsi anche a quei soggetti che non sono direttamente coinvolti nel progetto, ma che potranno contribuire agli scenari futuri. Come affermato da Furegato, “la costruzione di una rete territoriale composta da soggetti appartenenti a settori differenti con competenze variegate, è elemento di valore del progetto, insieme alla ricerca di modalità di intervento innovative e sperimentali. È un progetto fondamentale per affrontare fenomeni sempre più attuali, come quello demografico”.
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