CPIA e Calam insieme per nuovi corsi di formazione professionale

Marina Ratto del Calam, Francesco Terracina e Manuela Bertuletti del CPIA
Coniugare formazione professionale e approfondimento della lingua italiana “di settore” grazie a un finanziamento del PNRR. E’ la nuova sfida del CPIA, il Centro per l’istruzione degli Adulti di Lodi, che ha appena lanciato tre nuovi corsi pensati con questo duplice obiettivo. A favorire l’iniziativa è stata la collaborazione con il CFP Calam di Lodi, che è capofila del progetto TiLab (Talent Innovation Lab), sostenuto anche da CPIA e promosso da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia.
«Grazie al decreto ministeriale 19 del 2024 sono stati destinati al CPIA di Lodi circa 200mila euro del PNRR per fare delle attività antidispersione e per cercare di intercettare tutte quelle persone che magari hanno abbandonato i percorsi scolastici canonici e sognano di essere reinseriti nella filiera formativa – racconta il preside del CPIA, Francesco Terracina – . All’interno di questo progetto che comporta diversi moduli formativi, abbiamo deciso di attivare tre percorsi professionalizzanti che aiutino gli studenti, che in genere sono stranieri, sotto due profili: acquisire un linguaggio tecnico specifico per determinate aree lavorative e svolgere delle attività pratiche con la supervisione di professionisti. L’idea è che questi corsi servano per avvicinarsi a determinati lavori e magari siano il primo passo per lanciarsi verso nuovi percorsi formativi».
I corsi partiti nei giorni scorsi sono tre: un corso di cento ore di acconciatura, suddiviso in 50 per acconciatura da donna e 50 per l’uomo (che si possono anche fare separatamente); un corso da cento ore di estetica e benessere e un corso da 50 ore di sartoria, una vera novità per il nostro territorio.
Come spiega Manuela Bertuletti, docente del CPIA che sta seguendo questo progetto, il successo è stato considerevole, con tante richieste di iscrizione arrivate dalla nostra scuola ma anche dal Calam. «Si tratta di un corso totalmente gratuito per gli allievi, che si concluderà a fine maggio – racconta la docente – . Per partecipare i cittadini stranieri devono avere conoscenza della lingua italiana almeno al livello 2, avere regolare permesso di soggiorno ed essere maggiorenni».
Anche Marina Ratto, dirigente del Calam, è entusiasta di questa iniziativa, che è nuova per il territorio e si augura che possa essere ripetuta nei prossimi mesi presso il loro CFP o presso un altro di quelli inseriti nei Poli di indirizzo del progetto TiLab.