Di Pubblicato il: 22 Ottobre 2025Categorie: Lettere

Lettere – Colpo di grazia alla sanità lombarda. L’ok alle convenzioni con i fondi crea un sistema a due velocità

Milano, 22 ottobre 2025 – Le aziende del Servizio Sanitario Regionale potranno ora stipulare convenzioni con fondi sanitari integrativi, mutue e assicurazioni per l’erogazione di prestazioni a domanda privata. È quello che ha deliberato la Giunta regionale, scatenando una presa di posizione in capo alla UIL Lombardia.

Per il sindacato, infatti, si tratta di una scelta che, dietro l’apparente finalità di «integrazione», rischia di introdurre nel sistema sanitario pubblico lombardo un secondo canale di attività, parallelo e potenzialmente in concorrenza con quello istituzionale, che rischia di minare i principi di universalità, equità e solidarietà su cui si fonda il Servizio Sanitario Nazionale, sottraendo energie, personale e risorse all’attività pubblica ordinaria.

«È inaccettabile – sottolinea Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL – che mentre i cittadini lombardi attendono per mesi visite specialistiche, esami e interventi chirurgici a causa della cronica carenza di personale, si introduca la possibilità di attivare percorsi dedicati e posti letto per chi dispone di coperture integrative o assicurative. Il rischio è di istituzionalizzare un sistema sanitario a due velocità, dove chi può permetterselo accede in tempi brevi, mentre chi non può resta in lista d’attesa. È una deriva che mina la coesione sociale e la credibilità stessa del servizio pubblico».

Le preoccupazioni espresse trovano pieno riscontro nel documento elaborato dalla UIL Nazionale, che analizza in dettaglio le criticità e i rischi connessi a questa impostazione. Il documento, condiviso dalla UIL Lombardia, propone anche un quadro di soluzioni concrete: vincolare le risorse generate dalle attività integrative al recupero delle liste d’attesa, alla stabilizzazione del personale e al rafforzamento del servizio sanitario pubblico.

«La sanità – continua Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia – non può diventare un diritto condizionato dal portafoglio. Come UIL Lombardia non siamo contrari al principio della sanità integrativa, ma al suo utilizzo improprio: i fondi devono essere strumenti realmente aggiuntivi e mutualistici, non scorciatoie per chi può pagare due volte la propria salute. È indispensabile che Regione Lombardia concentri i propri sforzi sul recupero delle liste, sull’assunzione di personale e, soprattutto, sul riconoscimento e la valorizzazione delle responsabilità delle professioni sanitarie, con un adeguamento dei CCNL ai livelli europei. Questa deve essere la battaglia che la Regione porta avanti a livello nazionale: valorizzare chi lavora nel servizio pubblico e garantire cure tempestive e di qualità a tutti i cittadini, non creare corsie privilegiate per pochi».

Il futuro della sanità regionale deve passare per il rafforzamento del pubblico, attraverso l’assunzione e la stabilizzazione del personale e il recupero della fiducia dei cittadini nel sistema sanitario universale. Ridurre le attese, rafforzare il pubblico: non creare corsie per pochi.