Dal 28 marzo in mostra al Bipielle “Sguardi” di Roberto Rampinelli

Roberto Rampinelli -Norma, 2018. Tecnica mista - Gumprint colori ad acqua su carta su tavola, 26x33cm
Mostra a cura di Simona Bartolena. Con contributi critici in catalogo di Patrizia Foglia, Sarah Lanzoni e Simone Dubrovic
Bipielle Arte – Via Polenghi Lombardo, Spazio Tiziano Zalli, Lodi
28 marzo – 21 aprile 2025 – Ingresso libero
Inaugurazione Venerdì 28 marzo ore 17
Orari di apertura mostra: giovedì e venerdì dalle 16 alle 19 – sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19
Una narrazione visiva capace di rivelare più di quanto lo sguardo possa percepire, una poetica silenziosa dove le piccole cose e gli oggetti quotidiani parlano un linguaggio universale, diventando enigmi, motivi di riflessione e mezzi per entrare in una dimensione altra, fuori dalla routine quotidiana.
La Fondazione Banca Popolare di Lodi presenta dal 28 marzo al 21 aprile presso la Bipielle Arte la mostra dell’artista Roberto Rampinelli dal titolo “Sguardi”, curata da Simona Bartolena, con il patrocinio della Provincia di Lodi e delComune di Lodi.
“Sguardi” si presenta come un’antologica con oltre ottanta lavori a coprire quarant’anni di ricerca, dal 1985 al 2025, dove la grafica riveste un ruolo centrale nell’opera di un artista tanto raffinato quanto complesso e coerente, che ha trovato nella carta un alleato prezioso, utilizzandola per esprimere la sua creatività e sulla quale ha saputo mescolare con grande libertà e maestria disegno, tecniche di stampa e pittura, mettendole in dialogo tra loro.
I lavori di Rampinelli non sono semplicemente rappresentazioni del mondo visibile, ma diventano spazi metafisici, dove nulla è lasciato al caso e dove si manifesta un’intensa indagine psicologica e emotiva. Luce, colore e segno sono i protagonisti di un dialogo che non si limita a riflettere la realtà, ma la trasforma, proponendo una visione in grado di coinvolgere lo spettatore a un livello più profondo.
La tecnica incisoria, campo di esplorazione privilegiato dell’artista, con la sua capacità di trattenere e fissare l’impronta del gesto gli permette d’altronde di dar vita a immagini che sembrano emergere da una tensione interiore. Qui il segno si fa più deciso, ma sempre con una ricerca di equilibrio: ogni incavo nella matrice è pensato per costruire una trama visiva che parli direttamente alla sensibilità di chi osserva.
LA MOSTRA: STILL LIFE, PAESAGGI E FIGURAZIONE CLASSICA
L’esposizione si apre con due opere giovanili realizzati nella seconda metà degli anni Ottanta e si chiude con un lavoro del 2025, e in tutti e tre i casi compare la figura umana, elemento raro nelle opere di Rampinelli: “Impronta” (1985) e “Angeli” (1990) entrambi a tecnica mista su base litografica, e “L’uomo e la montagna” (2025) in tecnica mista su carta antica.
Nel mezzo venticinque anni di lavori che evidenziano come la ricerca di Rampinelli, nelle incisioni così come nei dipinti, sia esteticamente ispirata da Piero Della Francesca e dalla pittura quattrocentesca italiana, ma anche dalla lirica metafisica di De Chirico, Carrà, Morandi.
La natura morta è uno dei temi predominanti nell’opera di Rampinelli, e le sue composizioni con oggetti, frutti e fiori raccontano le ragioni più profonde della sua ricerca artistica, nella quale scorre sempre la vita. Opere che mantengono atmosfere silenziose e sospese pur immergendosi nella realtà quotidiana, ma che riescono a sfuggire alla banalità del quotidiano, arricchendosi di una dimensione magica e, a tratti, metafisica. Gli spazi che ospitano questi oggetti e il rigore con cui sono eseguite le opere sono il frutto della formazione dell’artista ad Urbino con i maestri Renato Bruscaglia e Carlo Ceci.
Accanto alle nature morte, i paesaggi sono altrettanto significativi nella produzione di Rampinelli. Per lui, il paesaggio è una visione interiore, un sogno, una poesia che attinge alla tradizione romantica, trovando il suo alter ego nel filosofo americano Henry David Thoreau, la cui riflessione sulla Natura, pur essendo romantica, ha una straordinaria attualità nel suo essere in sospensione, e dove l’uomo è solo sottointeso, osservatore silenzioso.
Di fronte alle nature morte e i paesaggi di Roberto Rampinelli ci si rende conto che la leggibilità della sua opera risiede in una intensa pittura d’emozione, non di soggetto, e che la dimensione straniante di solitudine nella quale l’artista si muove liberamente è lo spazio privilegiato della sua pittura e della sua poesia.