Sgominata rete di spacciatori, 7 arresti. Procuratore: «80% dei crimini commessi da stranieri, situazione allarmante»
Lodi – Questa mattina l’importante operazione antidroga “Funky boogie” dei Carabinieri di Codogno, ha visto l’epilogo di una indagine condotta dal sostituto procuratore di Lodi, Sara Mantovani. Dieci in totale le ordinanze di custodia cautelare: otto nordafricani sono finiti in manette, mentre altri due si troverebbero al momento latitanti. Sequestrato nel corso dell’operazione anche un chilo e mezzo di hashish. In totale sono una cinquantina i giovani e giovanissimi segnalati quali assuntori. I pusher erano infatti in grado di raggiungere una vasta platea di clienti.
Pur non essendo una vera e propria organizzazione, gli spacciatori avevano creato una “ragnatela”, un sodalizio che riusciva a smerciare con il sistema di consegne a domicilio, fino a 2 kg di hashish a settimana nella Bassa Lodigiana e al confine piacentino. L’organigramma era composto da due principali fornitori (al momento in Marocco), un intermediario e sette venditori al dettaglio, tutti arrestati questa mattina in zona Codogno – Casalpusterlengo ed uno ad Orio al Serio. Tutti marocchini ed un’egiziano. Uomini con età compresa fra 24 e 44 anni, residenti nella Bassa, nel Piacentino e taluni senza fissa dimora.
Dopo i primi contatti con alcuni clienti minorenni – ha spiegato la Mantovani – sono state individuati gli spacciatori ed eseguite alcune perquisizioni. Uno di loro, arrestato in precedenza, ha raccontato la sua versione dei fatti sul quale poi effettivamente vi sono stati riscontri. Con un lavoro ininterrotto di osservazione, pedinamenti, intercettazioni e tanta pazienza (l’indagine era stata avviata nel 2011 su fatti riguardanti il biennio 2010-2012) i militari di Codogno sono riusciti ad assicurare alla giustizia i responsabili.
«Si registra nel Lodigiano una situazione di stranieri che delinquono che è allarmante. – ha spiegato il procuratore Russo – Nell’80% dei casi i fascicoli di indagati o detenuti riguarda stranieri. Su questo è necessario fare una riflessione. Sono per una politica di accoglienza, ma non in modo ipocrita. Dobbiamo essere in grado di accogliere chi viene nel nostro Paese, chi arriva non deve delinquere, perché oltre che creare un danno agli italiani crea un danno agli stranieri stessi che vogliono lavorare. Non dobbiamo avere paura di uscire o stare in casa: registriamo una serie di episodi preoccupanti, furti, rapine in abitazioni anche quando le persone sono in casa. Ma questo è un argomento che deve affrontare la politica, intanto le forze dell’ordine e la procura ci sono e sono molto attive sul territorio».
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