By Published On: 5 Febbraio 2013Categories: Primo Piano

I ragazzi insegnano cos’è l’integrazione. Toccante cerimonia bilingue per ricordare i fratelli morti nel rogo di Salerano

scuola ricordoLodi – Toccante cerimonia d’addio per ricordare i fratelli morti nel rogo di Salerano. La scuola superiore è cambiata, ormai è evidente. E lo ha fatto in meglio, nel segno dell’integrazione. Lo ha dimostrato la sentita cerimonia bi lingue, con momenti di preghiera mussulmana e ricordi cristiani, svolta stamattina nell’atrio dell’istituto Einaudi. Presenti moltissimi alunni e docenti in lacrime che la preside Virginia Vitale ha consolato come poteva. «Questo sentito momento era doveroso perché Hadir ha vissuto qui tanti anni e ci trascorreva il suo tempo anche al di fuori delle lezioni -ha detto la dirigente- Non la dimenticheremo mai e la ringraziamo per il suo costante sorriso». Infinite le testimonianze di affetto degli studenti presenti che arrivavano anche dall’Itis, dove studiava il fratello 16enne Rami, a sua volta rimasto vittima del rogo di Salerano e dal Cazzulani, dove la giovane aveva svolto il biennio. «In classe ti vedo ovunque ma so che mi starai accanto» ha detto Cinzia, sua cara amica, con la voce rotta.  Ha parlato anche la professoressa Sonia Morrone ricordando come la ragazza aveva difeso la costituzione italiana su un palco di piazza Vittoria a Lodi: «Lei era una di noi, io non ho mai dovuto aiutarla ad integrarsi e sono orgogliosa di essere stata sua insegnante perché è lei ad averci dato molto». Intanto su un maxi schermo scorrevano le fotografie sorridenti di Hadir e delle amiche e nell’aria si sentivano le noti di dolcissime canzoni scelte dai coetanei per dare l’ultimo saluto alla giovane. Il padre invece, nonostante l’invito, non si è sentito di presenziare. «Ma gli staremo comunque vicini» ha promesso la preside. La cerimonia è finita col lancio di alcuni palloncini in cielo e una preghiera mussulmana. Però il dolore, purtroppo, è rimasto.

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