By Published On: 8 Febbraio 2023Categories: Politica, Primo Piano

Fibromialgia. Foroni: «Regione Lombardia crea la prima rete di centri multispecialistici»

(Lodi, 7 feb 2023) – Costituire una rete regionale di Centri per la diagnosi e la cura della fibromialgia è l’obiettivo di Regione Lombardia che, con una delibera di Giunta approvata il 6 febbraio, stabilisce i diversi livelli di intensità di cura e individua specifici requisiti organizzativi e professionali per il trattamento dei diversi stadi della sindrome.

«Le persone affette da fibromialgia, grazie a questa misura regionale, avranno la possibilità di ricevere una diagnosi e cure mirate nei centri dedicati dove operano più specialisti, in grado quindi di offrire un approccio multidisciplinare, affiancando al percorso clinico un’adeguata informazione ed educazione del paziente sulla propria condizione e sulle terapie da seguire», è l’assessore al Territorio e Protezione Civile Pietro Foroni che da subito ha sostenuto il provvedimento, con la precisa volontà di strutturare percorsi e modalità di trattamento per questa sindrome reumatica dolorosa cronica che colpisce fino al 5% della popolazione, prevalentemente femminile, fra i 35 e i 55 anni. I sintomi sono estremamente vari, tra quelli più comuni dolore muscolo-scheletrico diffuso, stanchezza, disturbi del sonno.

«Per ridurre le sofferenze dei pazienti e per un uso realmente efficace delle risorse è fondamentale raggiungere una diagnosi precoce della fibromialgia e contestualmente fornire un’assistenza adeguata sia per i casi lievi, e quindi gestibili dal medico di medicina generale, sia per i casi che richiedono l’intervento di centri ospedalieri. È proprio qui – spiega Foroni – che entra in gioco Regione Lombardia, con la scelta di creare una rete di centri multi-specialistici con sevizi aggiuntivi a quelli diagnostici e terapeutici, come il sostegno psicoterapeutico, programmi di attività fisica e di educazione nutrizionale. La definizione delle strutture e della normativa che regola esenzioni e ticket saranno il passo immediatamente successivo. La proposta sanitaria lombarda va così ad ampliarsi, dando risposte a una problematica che tocca 4 milioni di italiani e coinvolge una fetta crescente della popolazione».

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