By Published On: 14 Febbraio 2011Categories: Lodigiano

Curiosa vicenda legata ad un furto

Curiosa vicenda legata ad un furto scoperta dai Carabinieri della Stazione di Codogno che, dopo aver denunciato un uomo per ricettazione ed indebito utilizzo di carte di credito scopre che questi ha risarcito la sua vittima. La vicenda inizia il 17 gennaio scorso quando a Retegno vengono asportate da una vettura in sosta tre carte di credito, una postepay ed un bancomat lasciati in un borsello all’interno del veicolo. Poco dopo venivano effettuati prelievi per circa 1.700,00 euro e un pieno carburanti in un distributore di circa 50,00 euro. Proprio l’ultima mossa mette però in scacco l’uomo che viene ripreso dalle telecamere del distributore di benzina e riconosciuto dai Carabinieri della Stazione di Codogno che identificano L.C. 39 anni già gravato da anaolghi precedenti di polizia e di Codogno. Lo convocano in caserma e gli contestano i fatti per poi procedere non per il furto, per il quale allo stato non vi sono elementi, ma per ricettazione ed indebito utilizzo di carte di credito, due accuse peraltro ancora più gravi dello stesso furto. Ma qui il comandante della Stazione ha la prima inaspettata risposta da L.C. che si scusa dell’accaduto e riferisce che aveva trovato tutto a terra e che gli era parso naturale utilizzare quanto rinvenuto. Stando al gioco il Comandante di Stazione gli dice allora che se pensa di essere stato in buona fede poteva risarcire la vittima e successivamente congeda L.C. che si allontana promettendo “di non lavorare più, in futuro, nella provincia di Lodi” lasciando tutti a bocca aperta per il candore delle ammissioni. Poco dopo il Comandante della Stazione riceve una telefonata dalla vittima, un uomo di Fombio di 53 anni, che riferisce di aver incontrato L.C. che si è scusato dell’accaduto e gli restituiva la somma di 1.700,00 euro in contanti aggiungendo di non aver saputo, all’epoca, che quella fosse stata la sua vettura. Una situazione al limite della realtà che non ha comunque sollevato L.C. dalla denuncia alla Procura della Repubblica di Lodi.

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